Cdm, Esposito: esempio di sfregio a regole correttezza istituzionale

Dura presa di posizione del consigliere regionale

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    “Il tanto atteso Consiglio dei Ministri in Calabria, al di là dei contenuti su cui ci sarà modo di soffermarsi con attenzione, sarà ricordato come esempio di assoluto sfregio delle regole basilari che la correttezza istituzionale impone. Ritengo, infatti, sia inaccettabile che ad un appuntamento così importante non siano stati invitati né il Presidente della Regione, Mario Oliverio, né il Presidente del Consiglio regionale, Nicola Irto, né i sindaci delle città capoluogo di provincia e, in particolare, di regione. Il mio non vuole essere un rilievo di stampo campanilistico e fine a se stesso, ma mirato semplicemente a sottolineare ciò che considero un grave sgarbo personale e istituzionale. In contesti, come questo, in cui la forma diviene sostanza, una tale discussione non è mai banale. Quando non si è a casa propria ci si deve muovere secondo le forme e gli strumenti propri del galateo istituzionale. Il Cdm, perciò, si sarebbe dovuto riunire nelle sedi naturalmente preposte perché espressione della rappresentatività regionale: l’aula consiliare di Palazzo Campanella o, in alternativa, la Cittadella regionale, la casa di tutti i calabresi. O, ancora, le sedi della città Capoluogo, Catanzaro, messe a disposizione dal sindaco Abramo. La soluzione adottata, invece, è stata frutto di una scelta discrezionale della politica nazionale che non ha neanche preso in considerazione ipotesi diverse. Non ci sono scuse che reggano, anche perché se se ne fossero dimenticati, e sembra strano considerando il cerimoniale del governo italiano, ci aveva pensato il sindaco Abramo a proporlo con un invito formale che non ha nemmeno ricevuto risposta da parte del premier Conte. Ci saremmo aspettati, inoltre, che l’idea di ospitare il Cdm a Catanzaro venisse sposata anche dai parlamentari calabresi espressione delle forze di Governo. Tant’è, quello che poteva essere una giornata di speranza e di attesa per la soluzione dei tanti problemi della nostra terra, strada facendo si è trasformata in un momento quasi ostile nei confronti della Calabria. Tuttavia, sempre speranzosi di poterci confrontare sui contenuti di questo Consiglio dei ministri, nessuno potrà mai mettere in discussione l’unità della Calabria e dei calabresi”.

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