La storia dei Normanni a Catanzaro, nuovo saggio di Saverio Abenavoli

Già Direttore della Unità Operativa Complessa di Epatologia e docente presso il Policlinico Universitario di Catanzaro, oggi eccellente cultore di storia medievale

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    È arrivato in libreria il nuovo saggio storico di Saverio Abenavoli Montebianco dal titolo “I Normanni a Catanzaro, Roberto il Guiscardo, Duca di Puglia e di Calabria” per la collana “I Normanni nell’Italia Meridionale” edita da La Rondine Edizioni. Già Direttore della Unità Operativa Complessa di Epatologia e docente presso il Policlinico Universitario di Catanzaro, oggi eccellente cultore di storia medievale, Abenavoli è riuscito con successo, dopo un lungo viaggio di circa dieci secoli, a ricostruire, anche attraverso la rivisitazione di documenti e testimonianze, la magnifica storia dei cavalieri Normanni nell’Italia Meridionale, uno degli avvenimenti più importanti della storia del nostro Paese.

    I Cavalieri Normanni fondarono con Rainulfo Drengot il primo Stato Normanno nel Mediterraneo (1030), la contea di Aversa, e con Riccardo Drengot il grande Principato di Capua (1059). Ed infine, molti anni dopo, con l’incoronazione a Palermo di Ruggero II di Altavilla, nel giorno di Natale del 1130, nacque il Regno del Sud definito “il primo Stato opera d’Arte”, che ha rappresentato per circa settecentotrenta anni e fino al 1860 un singolare soggetto istituzionale, territoriale e politico. “La presenza dei Normanni nel Sud Italia – racconta Abenavoli – non rappresentò solo la conquista di un territorio o la liberazione da Bizantini, Longobardi, Musulmani e Saraceni. Fu senza dubbio una grande testimonianza di altissima civiltà, capace di unire popoli diversi, religioni e lingue distinte, dando vita ad una singolare e straordinaria civiltà mediterranea. Come meridionali, soprattutto oggi, non possiamo dimenticare che i Normanni fecero del Sud Italia il centro del Mediterraneo e che nell’XI e XII secolo la Calabria, in modo particolare, non era l’ultima propaggine periferica del nostro Paese, ma uno Stato florido, ricco di cultura, di commerci, di scambi e punto di riferimento della politica europea e mediterranea”. In questo nuovo saggio, l’autore si concentra sulla figura di Roberto il Guiscardo, Duca di Puglia e di Calabria, il quale scrisse molte pagine gloriose della storia della Calabria e di Catanzaro e che da queste terre partì per realizzare il suo grande sogno della conquista dell’Impero di Costantinopoli.

    “I Normanni seppero trasformarsi in illuminati legislatori e saggi statisti nel campo civile, amministrativo e giuridico – evidenzia l’autore – in quanto riuscirono a creare quasi dal nulla con i loro apprezzabili talenti degli Stati Modello, fondati su leggi scritte e un ordine ben definito. Il sommo rispetto verso i valori della meritocrazia, fondata sulle qualità individuali e sul servizio per il bene comune dello Stato, e la lotta feroce contro la corruzione e le mazzette, soprattutto nelle regioni meridionali, furono le caratteristiche genetiche che determinarono il successo storico del popolo normanno. L’Aspromonte, in particolare, ebbe un posto particolare e di rilievo nel pensiero, nella mente e nel cuore dei Normanni rappresentando lo scenario ed il teatro di una canzone di gesta in grado di proiettare la nostra regione nella storia e nella leggenda di tutte le Corti europee”.

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