Celia: Abramo spieghi perché dimentica i lavoratori delle partecipate

Il consigliere di opposizione: 'In quale cassetto è finito il piano per elevare l’orario di lavoro dei dipendenti della Catanzaro Servizi da 30 a 36 ore, dando ai diretti interessati un qualcosa in più in busta paga?'

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    “Il sistema delle partecipate fa acqua da tutte le parti. E io lo denuncio pubblicamente da due anni circa, vale a dire sin da quando ho fatto il mio ingresso in consiglio comunale. Ma quanto emerso dalle nette e circostanziate dichiarazioni, rese a un web giornale calabrese, dell’ex amministratore unico dell’Azienda per la Mobilità di Catanzaro, avvocato Raffaele Elio Bruno, dovrebbe a mio avviso indignare l’intera città. E si badi, non importa da chi vengano quelle propalazioni, vale a dire da uno che in passato si è speso per l’elezione del sindaco. Ciò che conta, infatti, è il merito delle notizie date sull’Azienda, in altri termini se il già Au dell’Amc ha detto il vero, come appare evidente, dipingendo uno scenario rispetto a cui ci dovrebbe essere una sollevazione”.

    È caustico il componente del gruppo di Fare per Catanzaro, Fabio Celia, che in un comunicato stampa esprime tutto il suo disappunto nei confronti del sindaco Sergio Abramo e della maggioranza a supporto per la gestione definita dallo stesso Celia “allegra e anomala” di società con costi molto significativi. Ecco perché il J’accuse del consigliere è senza mezzi termini: “Il bilancio comunale è unico e fatto per lo più dai tributi pagati dai cittadini. Malgrado ciò, assistiamo a delle decisioni che lasciano parecchio perplessi. Mi riferisco, come ovvio, al modo in cui vengono spesi i soldi, soprattutto relativamente all’elargizione di centinaia di migliaia di euro all’anno a certe società in house, di cui Abramo dovrebbe dar conto con dati alla mano e non con le solite chiacchiere da consumato imbonitore. Spieghi il motivo per cui sono stati mortificati  quei lavoratori che forse qualcuno in passato ha considerato alla stregua di un prezioso bacino elettorale. E lo faccia, il sindaco, parlando alla città, portando in aula le carte che dimostrano la bontà, e non la parzialità, delle sue scelte”. Nel prosieguo del ragionamento, il membro dell’assise cittadina rivolge infine una precisa domanda ad Abramo: “In quale cassetto è finito il piano per elevare l’orario di lavoro dei dipendenti della Catanzaro Servizi da 30 a 36 ore, dando ai diretti interessati un qualcosa in più in busta paga? E parliamo di un aumento dell’orario di servizio oltreché di stipendio, che costituirebbe per quasi tutti loro una grandissima boccata d’ossigeno. Sarebbe il caso, dunque, di pensare a queste persone – chiosa Celia – più che ai lustrini e paillettes dei palcoscenici”.

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