Inchiesta sugli appalti, i lavori per la metro

I dettagli delle indagini della Procura. L’associazione per delinquere. 

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    di Antonio Capria

    Nell’avviso di chiusura indagini vergato dal procuratore capo Nicola Gratteri, dall’aggiunto Vincenzo Capomolla e dal sostituto Vito Valerio, e notificato dai carabinieri e dalla guardia di finanza, viene contestato il reato di associazione a delinquere al presidente della Regione Mario Oliverio, all’ex consigliere regionale Nicola Adamo, al dirigente regionale Luigi Zinno, a Giuseppe Lo Feudo, Pietro Ventura e Rocco Borgia, per avere promosso, organizzato, costituito, diretto o comunque fatto parte di un’associazione per delinquere con lo scopo di commettere una serie indeterminata di delitti contro la Pubblica Amministrazione e nello specifico dei delitti di turbata libertà degli incanti, di corruzione propria aggravata, di traffico di influenze illecite, di abuso in atti di ufficio, di frode nelle pubbliche forniture.

    L’ASSOCIAZIONE PER DELINQUERE
    Secondo la Procura Nicola Adamo avrebbe il ruolo di promotore ed organizzatore, “supervisiona, coordina e dirige le attività dell’associazione”. Ancorché attualmente non ricoprente incarichi pubblici, cariche elettive o istituzionali, ma nella sua persistente veste di esponente politico di rilievo nella Regione Calabria, è il punto di riferimento costante per gli altri associati, nonché elemento di raccordo tra esponenti politici, amministratori pubblici ed imprenditori privati, in ordine agli sviluppi delle più importanti procedure di gara pubbliche bandite dalla Regione Calabria e di interesse dell’associazione nonché alle vicende politiche ed istituzionali correlate alle stesse. Sarebbe lui, secondo l’accusa, a determinare le principali scelte politico-amministrative regionali di interesse per l’associazione attraverso la propria esclusiva influenza sul presidente della Giunta della Regione Calabria in carica Mario Oliverio, del quale è consigliere di fatto e suggeritore delle principali strategie. Secondo gli inquirenti Adamo è in continuo e costante contatto con dirigenti regionali ed amministratori pubblici (in particolare con Luigi Giuseppe Zinno e Giuseppe Lo Feudo) al fine di conoscere i dettagli delle procedure di gara pubbliche di interesse, veicolare le determinazioni amministrative di merito, assicurare che le medesime gare pubbliche si sviluppino secondo i progetti dell’associazione e vengano aggiudicate agli imprenditori facenti parte dell’associazione o comunque graditi alla stessa. L’ex vice presidente della Giunta ed ex deputato i attiva per far ottenere ai suoi uomini di fiducia la nomina in posti strategici delle amministrazioni pubbliche regionali e locali e presenzia agli incontri tra amministratori pubblici ed imprenditori privati funzionali all’aggiudicazione delle gare pubbliche.
    Mario Oliverio, in qualità di promotore, secondo l’accusa indirizza le attività dell’associazione e nella sua qualità di Presidente della Giunta della Regione Calabria e già Presidente della Provincia di Cosenza, è il referente politico-istituzionale degli associati nonché degli amministratori pubblici e degli imprenditori privati, in ordine agli sviluppi delle procedure di gara pubbliche bandite dalla Regione Calabria e di interesse dell’associazione, nonché alle vicende politiche ed istituzionali correlate alle stesse. Secondo la Procura Oliverio adotta (previe costanti intese con Adamo) le principali scelte politico-amministrative regionali di interesse per l’associazione; è in continuo e costante contatto con dirigenti ed amministratori pubblici (in particolare con Luigi Giuseppe Zinno e  Giuseppe Lo Feudo) al fine di conoscere i dettagli delle procedure di gare pubbliche di interesse, indirizzare le determinazioni amministrative di merito (puntualmente condivise con Adamo), assicurare che le medesime gare pubbliche si sviluppino secondo i progetti dell’associazione e vengano aggiudicate agli imprenditori facenti parte dell’associazione o comunque graditi alla stessa; si attiva (anche su indicazione di Adamo) per far ottenere ai suoi uomini di fiducia la nomina in posti strategici delle amministrazioni pubbliche regionali e locali; presenzia agli incontri tra amministratori pubblici ed imprenditori privati funzionali all’aggiudicazione delle gare pubbliche. 
    Giuseppe Lo Feudo, in qualità di organizzatore, gestirebbe le principali attività dell’associazione; nella sua qualità di Direttore Generale di Ferrovie della Calabria S.r.l. (dal novembre 2003), e sarebbe l’imprescindibile elemento di collegamento tra gli associati di parte pubblica-istituzionale (Adamo, Oliverio e Zinno) e gli operatori 
    economici di settore (in particolare Ventura, Borgia e Trifiro) partecipanti e beneficiari delle condotte di turbativa nelle procedure di gara pubbliche; in tal senso promuove e organizza incontri, favorisce la circolarità di informazioni, indirizza suggerimenti tecnici, sempre allo scopo di assicurare l’attivazione delle procedure di gara e di mantenere il controllo in capo all’associazione sulla realizzazione delle principali opere pubbliche di interesse regionale. 
    Luigi Giuseppe Zinno, in qualità di partecipe, secondo gli inquirenti sarebbe l’indispensabile longa manus degli associati all’interno dell’amministrazione regionale; nella sua (principale, ancorché non esclusiva) qualità di Dirigente Generale della Regione Calabria Dipartimento Infrastrutture, Lavori Pubblici, Mobilità, ripone la sua funzione e le sue competenze tecniche al servizio dell’associazione, per sviluppare e finalizzare sul piano amministrativo le procedure di gara pubbliche nei tempi e nei modi dettati dagli interessi individuali, economici e politici degli associati e degli altri indagati di volta in volta concorrenti. 
    Pietro Ventura, in qualità di partecipe, sarebbe l’imprenditore di pronta disposizione per l’associazione e, quindi, il contraente privilegiato e beneficiario delle principali commesse regionali in ambito ferroviario; nella sua qualità di socio e rappresentante della Francesco Ventura Costruzioni Ferroviarie S.r.l. è costantemente coinvolto dagli associati (soprattutto per il tramite di Giuseppe Lo Feudo) nei progetti e nelle iniziative del gruppo in riferimento alle opere pubbliche ed alle nomine istituzionali; favorisce e partecipa agli incontri con gli associati, offre “cene di lavoro” e promuove eventi sia nell’obiettivo di contribuire a finalizzare gli interessi dell’associazione nelle fasi di aggiudicazione delle gare pubbliche sia al fine di ottenere un tornaconto economico in favore dell’impresa a lui riconducibile. Rocco Borgia, in qualità di partecipe, finalizzerebbe gli interessi dell’associazione nelle fasi di aggiudicazione delle gare pubbliche; (anche) nella sua qualità di intermediario per conto della CMC – Cooperativa Muratori e Cementisti, dispone di una complessa rete di contatti e relazioni con politici, imprenditori ed amministratori pubblici che gli consente di veicolare le aggiudicazioni in favore dei gruppi imprenditoriali da lui individuati e sponsorizzati, con particolare riferimento al gruppo CMC — CAF nell’ambito della “Progettazione Esecutiva, realizzazione del Sistema di collegamento metropolitano tra Cosenza, Rende e Università della Calabria e fornitura e messa in esercizio del materiale rotabile” ed al gruppo STEAM S.r.l. nell’ambito dello “Studio di fattibilità del nuovo Ospedale di Cosenza”. 

    VICENDA METROPOLITANA DI COSENZA
    Legati alla gestione dell’appalto per la metro leggera Cosenza-Rende-Unical emergono quattro distinti capi di imputazione, oltre ad una connessione con la vicenda corruttiva relativa all’appalto per il museo di Alarico.

    Secondo l’impostazione dell’ufficio di Procura, gli indagati “avrebbero turbato la procedura di gara aperta per la progettazione e realizzazione del sistema di collegamento metropolitano Cosenza — Rende”, attraverso le seguenti condotte:  nel porre a base di gara un progetto preliminare illegittimamente realizzato dalla Metropolitana Milanese spa, in quanto affidato senza rinnovo delle procedure;  nel porre a base di gara un progetto preliminare basato su una scelta progettuale di sistema su ferro ingiustificata sul piano tecnico ed economico;  nell’indire la procedura sulla scorta di una conferenza di servizi incompleta;  nell’indire illegittimamente la procedura di gara per la parte esecutiva dell’opera (già contemplata nella precedente procedura di gara) con duplicazione costi;  nel concertare la nomina irregolare a RUP di Zinno Luigi, con il fine di favorire l’aggiudicazione alla CMC. 

    La strategia per accelerare le fasi di aggiudicazione e rimuovere ogni ostacolo alla procedura emerge da una serie di intercettazioni relative ad alcune conversazioni  intercorse nel periodo immediatamente precedente la fase dell’aggiudicazione, alla quale gli indagati vogliono addivenire il più presto possibile eliminando ogni eventuale ostacolo. Dalle conversazioni emerge la necessità di estromettere l’ing. Merante, considerato soggetto ostile alla realizzazione dell’opera; l’interesse di Lo Feudo che, pur non ricoprendo alcun ruolo formale è un accanito sostenitore dell’opera, trattandosi, secondo la prospettiva accusatoria, di un appalto collegato alla realizzazione dei lavori di riqualificazione della linea Cosenza-Catanzaro da parte delle Ferrovie di cui egli è direttore generale);  la centralità di Adamo che, nonostante non ricopra alcuna carica pubblica o istituzionale, viene costantemente aggiornato sullo stato dell’opera ed avalla anche le scelte di gestione. Le intercettazioni evidenziano una chiara comunanza di interessi e di intenti dei soggetti coinvolti, tutti diretti all’accelerazione della procedura, nonché un ruolo di primo piano di Adamo in posizione di assoluta centralità negli assetti decisionali del gruppo. Tutte le conversazioni intercettate, pur non palesando l’attuazione di condotte illecite, di pressioni illegittime o di favoritismi nella gestione della procedura di aggiudicazione, danno contezza della convergenza di obiettivi, nel contesto di uno sfondo di gestione della cosa pubblica “poco commendevole dal punto di vista etico e politico”. 
    Nel medesimo contesto si inseriscono poi anche le vicende che riguardano la necessità di superare le obiezioni del principale oppositore alla realizzazione dell’opera, ovvero il sindaco del comune di Cosenza Occhiuto che, in tesi di accusa vengono tutte causalmente ricollegate alla vicenda metropolitana. E’ palese una vera e propria strategia finalizzata alla caduta del sindaco attraverso la contestuale dimissione di un gruppo di consiglieri comunali, situazione che poi verrà effettivamente concretizzata. In una serie di intercettazioni emerge anche come i soggetti coinvolti siano sicuri dell’aggiudicazione dell’appalto in favore della CMC (ed in sub appalto a Ventura) ancora prima dei passaggi formali. 

    Nell’avviso si descrive la contrapposizione (anche politica) tra il gruppo Oliverio-Adamo ed il sindaco (ex presidente della Provincia) Occhiuto strenuo oppositore dell’opera. Secondo la prospettazione accusatoria, infatti, l’opposizione da parte di Occhiuto, induce il gruppo ad imbastire una articolata strategia tesa alla caduta del sindaco, attraverso l’illecita recluta di consiglieri comunali dimissionari. Un intento che Adamo esplicita in un sms inviato a Seby Romeo (“se riusciamo a far cadere Occhiuto dobbiamo farlo con chiarezza, non deve apparire come una congiura di palazzo, rischieremmo un boomerang”). Un obiettivo che avrà concreta realizzazione dopo pochi giorni, allorché, a seguito delle dimissioni di 17 consiglieri, Occhiuto decade dalla carica di sindaco. Dalle conversazioni si percepisce il forte interesse di Adamo per la caduta di Occhiuto (ma Adamo non ricopre cariche all’interno del comune di Cosenza) e le pressioni che egli esercita per il tramite di Incarnato. A distanza di qualche giorno Incarnato viene nominato dalla Regione Commissario Liquidatore della Sorical (l’anomalia di questa nomina viene commentata in una telefonata tra Zinno e Volper ed in una successiva tra Zinno e Gatto che peraltro sottolineano la mancanza di competenza da parte dell’Incarnato e l’importo mensile che viene attribuito per questa carica, 18.000 euro al mese). Adamo ed Oliverio riescono anche a far passare dallo loro parte Morrone (presidente del consiglio comunale, al quale promettono la carica di vice sindaco o un incarico dirigenziale in Regione in caso di sconfitta.

    LA TURBATA LIBERTA’ DEGLI INCANTI
    Il capo di imputazione relativo al reato di turbata libertà degli incanti è contestato ad Adamo, Oliverio, Zinno, Lo Feudo, Ventura, Antonio Capristo, dirigente della Regione Calabria e responsabile del procedimento nella gara per la realizzazione della metropolitana leggera Cosenza-Rende-Unical, e Giuseppe Trifirò, rappresentante del raggruppamento di imprese CMC-CAF, aggiudicatario del progetto per la metro. Agli indagati viene contestato il reato di turbativa della procedura di gara per la “Progettazione Esecutiva, realizzazione del Sistema di collegamento metropolitano tra Cosenza, Rende e Università della Calabria e fornitura e messa in esercizio del materiale rotabile” bandita e appaltata dalla Regione Calabria Dipartimento Infrastrutture, Lavori Pubblici e Mobilità in favore del raggruppamento di imprese costituito dalla CMC – Cooperativa Muratori e Ceinentisti e dalla CAF – Construcciones y Auxiliar de Ferrocarriles, in avvalimento con la Francesco Ventura Costruzioni Ferroviario, “mediante collusioni, accordi, promesse e mezzi fraudolenti”, variamente consistiti nel porre a base di gara un progetto preliminare illegittimamente realizzato dalla Metropolitana Milanese S.p.A., in quanto affidato senza rinnovo delle procedure; nel porre a base di gara un progetto preliminare basato su una scelta progettuale di “sistema su ferro” ingiustificata sul piano tecnico ed economico; nell’indire la procedura di gara sulla scorta di una Conferenza di Servizi incompleta ed illegittima; nell’indire illegittimamente la procedura di gara per la parte “esecutiva” dell’opera, laddove tale oggetto d’appalto era già ricompreso nella precedente procedura di gara appunto per la “progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva”, dunque con duplicazione indebita dei costi a base d’asta; nel concertare la nomina (ex se già irregolare) di Luigi Zinno come Responsabile Unico del Procedimento, quale referente istituzionale e tecnico “intraneo” alla procedura di gara e già RUP in precedenti procedure di gara sul medesimo oggetto, per favorire l’aggiudicazione e la realizzazione dell’opera in favore dell’offerente raggruppamento di imprese costituito dalla CMC – Cooperativa Muratori e Cementisti e dalla CAF – Construcciones y Auxiliar de Ferrocarriles, in avvalimento con la Francesco Ventura Costruzioni Ferroviarie S.r.l.; nel disporre l’aggiudicazione, provvisoria e definitiva, sulla scorta di un progetto privo della Valutazione di Impatto Ambientale, in favore del raggruppamento di imprese costituito dalla CMC – Cooperativa Muratori e Cementisti e dalla CAF -Construcciones y Auxiliar de Ferrocarriles, in avvalimento con la Francesco Ventura Costruzioni Ferroviarie S.r.l., privo dell’attestazione SOA; nell’organizzare e tenere, a più riprese, contatti e anomali “tavoli tecnici” di confronto tra la parte istituzionale appaltante e la parte imprenditoriale offerente, per concertare modifiche progettuali o amministrative in corso di procedura di gara; nel procedere all’aggiudicazione in assenza dell’Accordo di Programma tre le amministrazioni locali interessate e comunque in difetto ed in contrasto con i pareri rilasciati dagli enti coinvolti. Per Oliverio, Zinno, Capristo e Lo Feudo, il reato è aggravato dalla circostanza di essere soggetti preposti agli incanti. 

    IL TRAFFICO DI INFLUENZE ILLECITE
    Il reato è contestato ad Adamo, Oliverio e a Luigi Incarnato. Quest’ultimo, sfruttando le sue relazioni con i consiglieri del Comune di Cosenza, si sarebbe fatto promettere, e successivamente dare, da Adamo e Oliverio un vantaggio patrimoniale rappresentato dalla possibilità di ricoprire incarichi pubblici o istituzionali (la nomina a commissario liquidatore della Sorical), come prezzo della propria mediazione illecita verso i consiglieri comunali di Cosenza per il compimento di atti contrari al loro dovere d’ufficio, consistiti nella sottoscrizione contestuali delle proprie dimissioni da consiglieri comunali allo scopo di determinare l’automatica decadenza di Mario Occhiuto da sindaco di Cosenza. 

    Il traffico di influenze illecite è contestato anche in un successivo capo di imputazione a Giuseppe Lo Feudo e Pietro Ventura. Il primo, direttore generale delle Ferrovie della Calabria, sfruttando le sue relazioni con politici e amministratori pubblici, in occasione del convegno sulla riforma del trasporto pubblico locale organizzato dall’Associazione Trasporti (ASSTRA) si faceva indebitamente promettere (e poi dare) da Ventura il vantaggio patrimoniale rappresentato dalla sponsorizzazione del convegno, e in particolare i costi per la cena e il pranzo collegati all’evento, come prezzo della propria mediazione illecita verso il Commissario prefettizio del comune di Cosenza ed il sindaco di Rende, in relazione al compimento da parte di questi ultimi di atti contrari ai loro doveri d’ufficio, rappresentati dall’adozione di atti propulsivi per la realizzazione della metropolitana e funzionali alla sottoscrizione dell’accordi di programma per la realizzazione del progetto (contrariamente a quanto effettuato dal sindaco decaduto Occhiuto). 

    LA CORRUZIONE AGGRAVATA
    Sempre nell’ambito della vicenda delle dimissioni dei consiglieri comunali di Cosenza è contestato il reato di corruzione aggravata a Luca Morrone, in concorso con Adamo e Oliverio. Per sottoscrivere le proprie dimissioni da consigliere comunale di Cosenza insieme a quelle degli altri consiglieri e determinare così la decadenza del sindaco Occhiuto, Morrone accettava la promessa di ricoprire alternativamente la carica di vice sindaco in seno alla compagine eventualmente vincitrice nelle successive elezioni comunali di Cosenza, o comunque un incarico di ingegnere presso la Regione Calabria. L’aggravante per tutti è nell’avere rispettivamente formulato e accettato una promessa illecita avente ad oggetto il conferimento di un incarico pubblico.

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