Museo del Rock, venerdì ‘Indovina chi viene a cena’

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    Domani venerdì 17 maggio, alle ore 20, al Museo del rock sarà ancora grande cinema con “Indovina chi viene a cena” di Stanley Kramer. Il curatore del museo Piergiorgio Caruso presenta così il film che sarà proiettato: “Riuscitissimo esperimento che testimonia gli aneliti libertari dell’epoca in cui fu girato. Siamo nel ’67 in California. È un’ America di amore e di rivolta. Sono gli anni di John e Bob Kennedy e del reverendo Martin Luther King. Ma anche gli anni della rivoluzione pacifica dei figli dei fiori. Anni in cui artisti di colore come Aretha Franklin, James Brown e Otis Redding abbattono le barriere razziali con le loro canzoni che dominano le classifiche dei dischi acquistati da un pubblico in prevalenza bianco di pelle. Anni eroici, romantici, rivoluzionari che cambieranno irreversibilmente la società e il modo di pensare dell’America prima, e del resto del mondo, poi. E che cast stellare: Katherine Hepburn che l’American film institute giudica l’attrice più importante di sempre, Katherine Houghton nei panni della dolcissima Joey, Sidney Poitier, primo divo di colore nella storia del cinema, splendido portabandiera delle istanze del popolo afroamericano. Su tutti però un immenso Spencer Tracy, qui al suo ultimo ruolo. Perfetto nella parte di grande giornalista di ispirazione liberal che si vede costretto a misurare la forza dei suoi ideali. La parte finale del film è dominata da lui e ne esce fuori una lezione di grande cinema e di recitazione che ha pochi riscontri. Vista e rivista quella scena lascia sempre a bocca aperta. Parole giuste, dette nella maniera giusta, accompagnate dalle lacrime della Hepburn , che erano lacrime vere, non dettate dalla finzione cinematografica. Temeva la Hepburn che quello potesse essere per Tracy il suo testamento artistico, il suo sublime canto del cigno. E aveva ragione. Spencer Tracy morirà vinto dal diabete pochi giorni dopo. A noi non resta che godere per l’ennesima volta del suo carismatico talento. Non perdetevi questo film”.

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