I disabili non possono entrare in chiesa. E il parroco non ci sta

Don Giorgio Rigoni, prete a Petronà, pur avendo tutti i permessi necessari non può fare un’entrata laterale per i disabili perché la Sovrintendenza dice no al progetto

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    Di Giulia Zampina

    Non ci sta Don Giorgio Rigoni, parroco di Petronà, veneto di origine calabrese da circa 40 anni . Non ci sta a guidare una chiesa “non accogliente” che non dà la possibilità ai diversamente abili di frequentare regolarmente la messa. Al punto che, si trasforma in parroco/architetto e mastro, studia le soluzioni e ne trova una. Abbattere una muratura laterale per farne una porta accessibile alle persone disabili. Inizia a studiare a chiedere ed ottiene tutti i permessi necessari, da Comune e diocesi, fino ad uno stop. Quello contro cui Don Giorgio si oppone con tutte le sue forze.

    LO STOP DELLA SOVRINTENDENZA E COSA DICE LA LEGGE Lo stop della Sovrintendenza ai bei culturali di Cosenza. Quella porta non si deve fare. E così Don Giorgio inizia il suo personale pellegrinaggio verso la sede dei beni culturali nella città Bruzia. Ma all’ennesimo no decide di rendere pubblica la storia . “E’ difficile anche per anziani e ammalati salire quella gradinata centrale troppo ripida e non posso rassegnarmi al fatto che quella porta non si possa fare per i capricci di una Sovrintendenza ( quella di Cosenza) ceca e sorda ai bisogni degli “ultimi” ma che soprattutto dimentica le linee guida di una legge chiarissima che rende “obbligatoria” l’entrata per i “diversamente abili”. “La legge riguardante “I luoghi di culto” è più che chiara – dice Don Giorgio e recita: “Al di là dell’obbligo normativo di rendere accessibile almeno un’area dell’aula per le celebrazioni, sarebbe opportuno, compatibilmente con la configurazione dei luoghi, rendere accessibile anche la zona dell’altare perché gli stessi celebranti potrebbero essere persone con disabilità…”.

    L’IDEA DOPO UN INCONTRO CON LE FAMIGLIE DI PERSONE DISABILI TRA CUI UNA BIMBA CHE IL 22 GIUGNO DOVRA’ FARE LA COMUNIONE MA E’ BLOCCATA IN UN LETTO Alla fine di una ristrutturazione totale di una chiesa ormai cadente ecco la necessità interiore del parroco e di tutta la comunità di andare verso gli “ultimi”, i diversamente abili, gli anziani e gli ammalati. Il tutto, dice ancora il parroco nasce da un incontro di famiglie con bambini disabili “E poi quella bambina ferma in un lettino da ormai dodici anni e quella ragazza in carrozzella da quando era piccola e il desiderio dei loro genitori di portarli in chiesa almeno in certe occasioni speciali di festa è stata la molla per “sognare” questo progetto. Sabato 22 giugno questa bambina farà la Prima Comunione e che bello sarebbe stato averle fatto questo regalo. Non solo a lei ma anche aTeresa, agli anziani e a tutti coloro che hanno difficoltà a muoversi… e sono tanti”. Ho scritto queste cose ai Sovrintendenti già ad ottobre… attendo risposta.La legge dice anche: “In alternativa si può fare ricorso ad un ingresso laterale inserendo gli interventi su un prospetto di minore importanza storico-artistica o, in ultima analisi, fare ricorso ad ingressi secondari…

    IL RISCHIO DI PERDERE IL FINANZIAMENTO REGIONALE La porta laterale fatta a regola d’arte verrebbe collocata su una facciata laterale senza alterare minimamente il valore storico-artistico della chiesa. Da non sottovalutare come questa uscita sarebbe indispensabile nelle emergenze quando un qualsiasi piccolo movimento tellurico creerebbe panico e confusione con conseguenze inimmaginabili. La soluzione che ci hanno proposto è stata quella di una sedia mobile su una delle due gradinate! Per me è semplicemente Ridicolo! Dietro a questo sogno c’è tanto lavoro, tanta partecipazione di popolo che ha contribuito con generose offerte, tanta passione, lacrime e sudori da parte di molti e ci sono anche tanti “pellegrinaggi” alla Regione che ha riconosciuto la bontà di questo progetto e ha dato un contributo che purtroppo rischia di essere perso per scadenza dei termini di attuazione. E allora sì che Petronà dovrà dire un bel grazie a chi ha impedito tutto ciò”.

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