‘Non sono bravo in aritmetica ma so leggere dato elettorale’

Sergio Costanzo risponde alle perplessità di Domenico Tallini


Confesso – scrive il capogruppo di Fare per Catanzaro Sergio Costanzo in risposta alle critiche del consigliere regionale di Forza Italia – di non avere una certa dimestichezza con i numeri, ma quando questi disegnano un quadro politico devo ammettere di saperli coniugare bene. Questo lo desumo dall’attenzione che giornalmente il coordinatore provinciale di FI mi dedica e da qui capisco che sono il suo incubo peggiore, perché c’è qualcuno che i numeri non li sa accostare alla realtà. Nelle recentissime elezioni europee e soprattutto dal voto amministrativo in provincia di Catanzaro. Forza Italia, è stata rasa al suolo.

Infatti, alla clamorosa debacle che FI ha fatto registrare alle Europee, in queste ore si sono aggiunte le cocenti sconfitte nella stragrande maggioranza dei comuni della provincia Catanzarese. Risultati che nei tempi passati, quando la politica era la Politica con la “P” maiuscola, avrebbero portato la base del partito, a chiedere la testa del coordinatore provinciale attraverso le “spontanee” dimissioni. Ma l’arroganza e la presunzione del leader di FI ci fanno credere che questo non accadrà. Clamorose le sconfitte maturate a Marcellinara, con il candidato a sindaco del vice presidente dell’amministrazione provinciale, a Sellia Marina e Sellia superiore, Gagliato, Gimigliano, San Pietro a Maida, San Floro, Squillace, Pentone,Pianopoli,Zagarise ect ect

Il potere gestionale immenso, comune e provincia concentrato nelle mani di Abramo e di Forza Italia, non ha dato i frutti sperati perché la gente li giudica sui fatti concreti e sulla qualità della vita che gli viene offerta.

E’ una risposta che i cittadini hanno voluto dare a chi con arroganza e prepotenza ha occupato tutti i ruoli e tutte le poltrone disponibili nell’illusione che si potessero trasformare in voti.

Il coordinatore di Forza Italia non ha digerito questa occupazione militare delle Istituzioni,trasformate in un poltronificio per gli amici, con staff creati su misura per soddisfare ambizioni personali e la cui composizione assume più i contorni di un quadretto familiare che non di un ufficio al servizio dei cittadini.

Ripeto, non sarò bravo in aritmetica, ma se mi si consente, so leggere benissimo il dato elettorale. Forza Italia che detiene il 99% per del potere in città e nella provincia, dalle urne raccoglie solo il 13% ( a cui si dovrebbe sottrarre in contributo UDC) alle europee e perde dappertutto nei centri dove si è votato per le amministrative. Un partito ormai schiacciato dal voto di opinione e non sicuramente dal mio presunto appoggio alla Lega. Se pensano questo e, posso assicurare ammettendo che per la prima volta nella mia vita politica non mi sono recato alle urne, mi riconoscono di essere accreditato, da solo e senza incarichi, di un vasto consenso popolare. Qui invece, si tratta di una sbornia elettorale da parte del coordinatore provinciale, ormai sempre più nelle vesti di un pugile suonato e sulle corde, che ha infilato la via del tramonto politico che lo porta a delirare sui miei “presunti” appoggi politici, riconoscendomi, così, la fiducia che elettrici ed elettori mi riservano in ogni competizione elettorale al contrario di quanto fanno per lui.

Io la mia dichiarazione di voto l’ho fatta pubblicamente, sia sulle Europee sia sulle amministrative, sia su facebook che nelle riunioni del nostro gruppo, dove ho invitato gli amici a votare liberamente escluso Forza Italia.

Brucia che Fratelli d’Italia, in cui probabili innesti futuri potrebbe invertire gli equilibri nel centro destra catanzarese e calabrese Aiello docet, grazie anche a una Leader di spessore, che pur senza potere gestionale, fa sentire il fiato alle spalle del potere detenuto dal duo Abramo-Tallini e come il PD, abbandonato dai campioni delle preferenze: Scalzo e Ciconte, abbia ripreso fiato, sia nel Capoluogo ma anche nei Comuni dove si è votato.

Abramo è stato sfiduciato dai cittadini, Forza Italia è stata licenziata dagli elettori. Il resto non conta, Tallini è sempre più contagiato dalla sindrome di Procuste, e dall’incubo Giotto. Del personaggio, leader di FI, il dott. Tansi, ne ha fatto in un recente passato una raffigurazione realista”.