Safe City, interpellanza opposizione: sindaco chiarisca per iscritto

Anche in relazione alle ipotesi di reato accertate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro

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    E’ firmata da tutti i consiglieri di minoranza l’interpellanza depositata oggi e avente ad oggetto l’affidamento del progetto di videosorveglianza – noto come Safe City – ad una società israeliana per l’importo di euro 23 milioni. In sostanza i consiglieri chiedono che il sindaco, con urgenza, e, pertanto, entro il termine di 10 giorni dal deposito della presente, con riferimento ai fatti esposti nel presente atto e alla condotta tenuta dal sindaco  e alle ipotesi di reato accertate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro, in relazione all’affidamento diretto e senza appalto del progetto di videosorveglianza ad una società israeliana per l’importo di euro 23 milioni, risponda per iscritto “chiarendo la propria posizione e spiegando i motivi della propria condotta e quali siano, in merito ai fatti esposti, i suoi intendimenti”.

    I punti su cui insistono i consiglieri comunali nel testo dell’interpellanza sono i seguenti: 
    “per come si evince dall’atto della Procura della Repubblica, gli organi inquirenti hanno accertato a carico di tutti gli indagati, tra cui il Sindaco Sergio Abramo, i “reati p. e p. dagli artt. 110, 56-323, 56-479 c.p.” salvo chiedere l’archiviaizone per il solo decorso del termine di legge;  in relazione al megaprogetto proposto dalla società israeliana e all’affidamento diretto e senza gara alla stessa del progetto di videosorveglianza per euro 23.180.000,00, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro ha ravvisato ed accertato a carico di tutti gli indagati, tra cui l’attuale Sindaco Sergio Abramo, ipotesi di reato; non può non vedersi la condotta antigiuridica del Sindaco Sergio Abramo che ha proceduto, insieme agli altri, all’attribuzione diretta e senza gara del mastodontico progetto di videosorveglianza per euro 23.180.000,00 in favore della società israeliana; la condotta antigiuridica di Sergio Abramo, accertata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro, è grave e si pone in contrasto con i più elementari principi sui cui fonda e si deve fondare la condotta della pubblica amministrazione e degli organi politici e di vertice nell’attribuzione di incarici e servizi e lavori; tutto ciò è ancor più grave se solo si pensa che Sergio Abramo, nei cui confronti la Procura della Repubblica ha accertato gravi ipotesi di reato poste in essere nell’esercizio del suo ruolo di Sindaco, è, ancora oggi, Sindaco del Comune di Catanzaro; le conclusioni rassegnate dalla Procura della Repubblica costituiscono il risultato di una indagine, svolta dalla Questura di Catanzaro/Digos, attraverso cui sono state confermate le anomalie e illegalità commesse dagli indagati in relazione all’affidamento diretto e senza gara del mega appalto alla detta società israeliana; per come si evince pure dalle risultanze della Digos il progetto “Safe City” è stato da sempre un “pallino fisso” di Abramo indicato dallo stesso nelle linee programmatiche sia nel Maggio del 2012 sia nelle successive linee programmatiche del 2013; non può non vedersi, pertanto, il “rischio” che incombe sul Comune di Catanzaro il cui Sindaco, Sergio Abramo, si è macchiato di condotte che sono state fortemente censurate dalla Procura della Repubblica che ha ravvisato a carico di Abramo ipotesi di reato con riferimento all’attribuzione diretta e senza gara ad una società israeliana di un progetto di videosorveglianza per euro 23 milioni”.
    A.B.

     

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