Prevenzione a tutto campo, la ricetta di Lion’s Club Catanzaro Host

La dottoressa Giusy Iemma: ''L'idea è quella di promuovere 'Pacchetti Prevenzione donna',  senza dimenticare che la prevenzione comincia dai nostri comportamenti quotidiani''

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    Riceviamo e pubblichiamo a seguire la nota di Lions Club Catanzaro Host a firma della dottoressa Giuseppina Iemma, responsabile Tutela della Salute Lions Club Cz Host, del dottor Giuseppe Raiola, presidente Lions Club, dell’avvocato Nicola Cantafora vice presidente Lions Club e dell’avvocato professor Giuseppe Iannello past president distretto 108 Ya e indirizzata al presidente della Giunta Regione Calabria Mario Gerardo Oliverio, al delegato del presidente della Regione per la Sanità Franco Pacenza e al direttore generale del dipartimento Tutela della Salute Antonio Belcastro

    Fare prevenzione è importante, e questo lo sanno bene le donne che solitamente si prendono cura oltre che di sè stesse anche di tutti i membri della famiglia. Il ruolo della donna, da sempre è stato, infatti, anche quello di facilitatore di scelte salutari: è attraverso la salute della donna che passa la salute della famiglia e della società. Ogni donna può fare molto per mantenersi in buona salute, imparando ad alimentarsi correttamente fin da quando è ancora molto giovane. Conoscere la storia clinica della famiglia, dedicare del tempo al proprio benessere e prestare attenzione ai sintomi sono tre passi importanti, per la donna, nella direzione della salute.

    Fare movimento tutti i giorni riduce il rischio di ammalarsi, migliora il benessere psicologico e influisce positivamente sui rapporti sociali, anche in gravidanza. “Invecchiare in salute” si può, adottando stili di vita e comportamenti sani per tutta la propria esistenza. Facendo seguito ai nostri incontri sulla “Tutela della salute della donna”, riteniamo fondamentale proporre un piano almeno biennale di prevenzione della salute della donna.

    L’obiettivo di puntare sul tema della prevenzione in ambito sanitario – mettendo in campo un insieme di attività, azioni e interventi attuati – ha il fine prioritario di promuovere e conservare lo stato di salute ed evitare l’insorgenza di alcune malattie nella donna. In relazione alle finalità perseguibili, si potrebbero promuovere “Pacchetti Prevenzione donna”, da fruire nella loro totalità e in un’unica soluzione, compatibilmente con l’età considerata, senza dimenticare che la prevenzione comincia dai nostri comportamenti quotidiani.

    In tal senso sarebbe anche importante favorire la realizzazione di un percorso educativo che coinvolga tutti i ragazzi in età scolare. Tali pacchetti dovrebbero prevedere:

    • Esami di I livello quali: esami ematici di chimica clinica (Alanina aminotransferasi ALT, Aspartato Aminotransferasi AST, Gamma GT, Colesterolo HDL, Colesterolo LDL, Colesterolo totale, Trigliceridi, Glicemia, Creatinina, azotemia, acido urico), Esame emocromocitometrico e morfologico completo, Tempo di tromboplastina parziale (PTT), Tempo di protrombina (PT), esame chimico, fisico e microscopico delle Urine, ECG (ed eventuale ecocardiogramma) in un’ottica di prevenzione del rischio cardiovascolare nella donna, a partire dai 40 anni d’età.

    • Esami di II livello, mirati alla prevenzione del rischio oncologico, su cui ci siamo particolarmente soffermati in questo I step operativo. I dati Aiom e Airtum del 2018 individuano nel tumore alla mammella il più frequente in Italia. Si tratta della prima causa di morte oncologica per le donne. La mortalità per tumore in Italia è complessivamente in calo e questo grazie a una maggior attenzione alla prevenzione anche per quanto riguarda il tumore al collo dell’utero. La diagnosi precoce, infatti, permette di individuare eventuali carcinomi in fase iniziale, in particolare nella donna, tuttavia permangono preoccupanti differenze regionali che evidenziano discriminazioni nell’accesso a cure di qualità per i cittadini del Sud Italia.

    L’idea da noi lanciata è quella di attuare, con il coinvolgimento dei MMG e dell’ASP, i tre programmi organizzati di screening per la prevenzione e la diagnosi precoce dei tumori del colon-retto, del seno e del collo dell’utero. Sono, peraltro, sufficienti: la ricerca del sangue occulto nelle feci a partire dai 50 anni di età per il tumore colorettale; il Pap-test +più visita ginecologica e l’ecografia mammaria (per le donne con età pari o superiore a ventinove anni), la mammografia (per le donne con età pari o superiore a quaranta anni) per il tumore della cervice uterina e della mammella. Le donne che rientrano nella fascia d’età prevista dallo screening oncologico dovrebbero ricevere a casa una lettera d’invito nella quale viene presentato il programma e con un appuntamento presso il Centro di riferimento della zona. Un capitolo a parte meritano le persone con familiarità per le succitate patologie, alle quali si può rivolgere, ove previsto, una valutazione genetica ed un’osservazione diagnostica intensiva, consistente in controlli a scadenza più ravvicinata rispetto alle raccomandazioni generali. Restando in attesa di Vostre indicazioni per passare alla fase esecutiva del presente progetto di prevenzione, ci rendiamo disponibili ad apportare un significativo contributo in tale direzione.

     

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