Dieci anni di Premio Ceravolo. E oggi tocca a Barzagli

Da Lippi a Mancini molti grandi del calcio hanno ricevuto un premio ormai prestigioso. Oggi alle 18.30 al nuova edizione 

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    Dieci anni nel nome di un pezzo di storia giallorosso e all’insegna dei grandi del pallone. Tanto è il tempo trascorso dalla prima  edizione del “Premio Ceravolo”, manifestazione ideata dal giornalista  Maurizio Insardà nell’anno 2009, giunta proprio quest’anno e proprio oggi alla sua brillante doppia cifra. Il decimo nome all’albo d’oro della kermesse verrà inserito questo pomeriggio – ore 18.30,  Teatro Politeama, sarà quello dell’ex difensore della Juventus e  della Nazionale Andrea Barzagli – nell’attesa, si sfoglia l’album dei ricordi, ripartendo da dove tutto è cominciato, per raccontare un appuntamento divenuto ormai un classico non solo sportivo per la città.

    L’INIZIO CON UNA CARRAMBATA – Ne è certo di questo il suo ideatore, ai microfoni di CatanzaroInforma nell’immediata vigilia della serata. «Dieci anni sono un bel traguardo – sottolinea Insardà – Ed il tempo è letteralmente volato dalla prima  volta». Quell’anno – era il 2009 – fu una vera e propria «carrambata», stimolata dall’entusiasmo di Mariella Ceravolo – figlia di Don Nicola, “presidentissimo” delle aquile, «e con il suo stesso inimitabile stile» – e colorata tutta di giallorosso. «Dodici vecchie glorie sul palco insieme a Claudio Ranieri che  all’epoca allenava la Juventus. Una serata meravigliosa – ricorda  ancora – che ha emozionato la platea ma anche chi stava sul palco». Per molti di quei protagonisti fu il ritorno effettivo a Catanzaro dopo tanti anni; poi vennero le edizioni successive, tutte all’insegna di grandi stelle del pallone tra campo e panchina. 

    LE STELLE DEL PALLONE IN CITTA’ – Il secondo anno è  toccato a Marcello Lippi, ct campione del mondo; dopo di lui a Fabio  Capello, all’epoca selezionatore della nazionale inglese e con un passato  vincente sia da calciatore che da allenatore. «Conosceva Ceravolo  personalmente, ha giocato nello stadio di questa città e ne apprezzava il calore»: la figura giusta insomma per scrivere la terza pagina. La quarta fu all’insegna della Vecchia Signora con Antonio Conte –  «accolse l’invito prima di  due match importantissimi contro  Inter e Bayern Monaco», ricorda Insardà – e si videro scene «pazzesche di entusiasmo» sia  all’aeroporto che in sala. Ancora azzurro l’anno successivo con il ct  Cesare Prandelli, poi un tocco anche di nero con il capitano gentiluomo dell’Inter Javier Zanetti; «un modello da seguire, una bandiera»: volto adatto per ricordare la genuinità e l’onestà di Don Nicola. «Di Carlo Ancelotti, protagonista dell’edizione numero sette, ho un ricordo splendido – aggiunge Insardà – un re di coppe, sincero e leggero con il quale non manchiamo ancora oggi di sentirci». Anche quell’anno fu apoteosi, così come quello seguente per Luciano Spalletti, «tipo particolare». La scorsa edizione, al Centro Tecnico Federale, «in un caldo pomeriggio d’estate» fu premiato Roberto Mancini con un bell’excursus sulla sua avventura azzurra appena iniziata. Tutto questo ma non solo, in dieci anni. Anche figure importanti del giornalismo hanno accostato il loro nome al Premio: da Italo Cucci – coordinatore insieme ad Insardà della manifestazione fin dai suoi albori e «poeta del calcio per il suo modo di  raccontare con eleganza lo sport» – ai colleghi Sabrina Gandolfi, a Marco Civoli e Marika Giannini.

    TOCCA A BARZAGLI – Quest’anno toccherà come detto ad Andrea Barzagli ritirare il premio realizzato dal maestro orafo Giovan Battista Spadafora: «un altro esempio di signorilità e professionalità, campione del mondo con l’Italia e otto volte campione d’Italia con la Juventus, un uomo di sport che ha concluso in questa stagione la sua carriera e che si è sempre contraddistinto per il suo stile». Il salotto è pronto, il sipario si aprirà a breve sul palco: tra poco, a Catanzaro, sarà per la decima volta “Premio Ceravolo”.

    Gianfranco Giovene

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