Catanzaro-Catania: è sempre duello, ma D’Ursi non si muove. Curiale?

Aquile ed etnei da sempre rivali anche sul mercato: dai casi Giannone, Di Piazza e Bianchimano al capitolo dell'italo-tedesco. ED7 confermato incedibile

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    di Gianfranco Giovene 

    Sfide di campo, duelli sul mercato. È sempre la stessa storia tra Catanzaro e Catania: dove una si butta anima e corpo, l’altra si fionda subito nella rincorsa per creare grattacapi e tentare il sorpasso. Ai punti meglio i giallorossi quest’anno, capaci di centrare l’obiettivo terzo posto ai danni proprio dei rossazzurri e di sfatare un tabù lungo quarantaquattro anni con la bella vittoria dell’andata al “Massimino”. Si, è vero: gli etnei hanno restituito il favore nell’amara domenica degli ottomila al “Ceravolo” ma lo scivolone del ritorno è costato poco o nulla agli uomini di Auteri nel confronto diretto e alla fine sono stati proprio questi ultimi sorridere di più con la palla.     

    Più accesi forse gli ultimi confronti di mercato che hanno visto sin dagli esordi la compagine del presidente Noto confrontarsi spesso con la corazzata di Lomonaco per obiettivi di peso. Qualche esempio? L’attuale numero dieci Giannone che in uscita da Pisa fu messo nel mirino da entrambi i club per poi finire in giallorosso nell’estate scorsa. E che dire di Di Piazza, a lungo corteggiato dalla società di via Gioacchino da Fiore, quasi raggiunto, poi strappato al fotofinish dai siciliani. Giannone e Di Piazza, che detto per inciso hanno entrambi fatto valere la loro presenza nei match incrociati di questa stagione. Ci sarebbero da aggiungere anche Bianchimano, sbarcato a gennaio alla corte di Auteri ma oggetto di un’azione di disturbo da parte del sodalizio dell’elefante, e Doumbia inseguito da entrambe, – forse pure raggiunto da tutte a due, visto lo “strano” evolversi dell’operazione – poi rimasto al palo per un po’ di mesi ed accasatosi solo sul finire a Reggio Calabria. E non sono mancate neanche le frecciatine: dalla battuta di Lomonaco sull’autorete di Di Nunzio a Lecce – bollata come «inopportuna ed offensiva» da casa giallorossa – alla provocatoria punzecchiatura di «un budget di spesa quasi pari a quello dei rivali» di Noto nel corso di una delle prime conferenze stampa della sua gestione.

    CURIALE, SI RICOMINCIA? – Di braccio di ferro si è trattato anche a gennaio per Curiale individuato da Logiudice come rinforzo perfetto per Auteri, dato non proprio tra gli incredibili da fonti rossazzurre, rimasto però alle pendici dell’Etna per la chiara volontà di Lomonaco e Argurio di non rinforzare una concorrente alla B. Il gradimento giallorosso sulla punta è rimasto intatto anche in questa estate e con lo scenario cambiato in Sicilia – il contratto della punta è pesante, ci sono forse difficoltà e sia lui che Marotta ed il centrale Aya non sarebbero così saldi – qualcosa potrebbe cambiare nelle dinamiche.

    D’URSI, DUELLO CHE NON C’E’ – Tutto il contrario  di Eugenio D’Ursi, entrato secondo alcuni rumors nelle mire catanesi ma  dichiarato assolutamente incedibile dal Catanzaro e da considerarsi fuori da qualsiasi ragionamento di mercato per il prossimo futuro. Il contratto triennale del campano è una garanzia più che blindata e l’intenzione di puntare anche per il prossimo anno su di lui dopo il rendimento monstre della prima stagione – capocannoniere della truppa con sedici reti in 1974 minuti complessivi e il titolo di  diamante puro sgrezzato da Auteri – è totale. D’Ursi non si muoverà dal giallorosso: questo è quello che filtra e che è certo sarà. Per il numero sette campano il sempreverde duello con il Catania semplicemente non esisterà. Il resto – che non riguarderà lui ma probabilmente qualche altro suo collega di sponda siciliana – si vedrà, nelle (prevedibili) prossime, tante, puntate della saga.

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