Furto con scasso a danno dell’Oasi di Misericordia

E si alimentano brutte riflessioni: 'Interrompiamo il servizio'

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    “Rubare o tentare di rubare in casa di qualcuno è sempre un gesto spregevole, ma se lo si fa a danno dei poveri, diventa ancora più spregevole. È quello che è accaduto sabato mattina nella zona sud della città, in Via Civitavecchia. Qualcuno, sicuramente informato sulle abitudini della casa, ma non sul suo effettivo contenuto, si è introdotto nella casa d’accoglienza “Oasi di misericordia”, gestita dalla Fondazione Città Solidale. La casa, avviata nel 2016 in occasione del Giubileo straordinario della Misericordia, ospita durante la notte persone senza dimora che altrimenti starebbero per strada, offre un servizio mensa, doccia, vestiario, all’interno della struttura, ed un servizio mensa itinerante, con un furgone attrezzato che la sera si ferma in alcuni punti della zona sud della città, dove ci sono homeless o persone comunque per strada. Il mezzo, ormai da circa due anni, consegna i pasti a domicilio anche a diverse famiglie bisognose segnalate dai parroci e non solo. Chi ha tentato il furto- si legge in una nota della stessa fondazione . ovviamente, non ha trovato quello che forse pensava di trovare (né denaro, né preziosi, o altro) ma, distruggendo infissi, porte interne, serrature, cancello elettrico … ha fatto un danno per circa 10.000 euro, che peseranno sulla Fondazione (che offre questo ed altri servizi alle persone in difficoltà), ma anche sui poveri, che per il periodo necessario alla riparazione dei danni, dovranno essere necessariamente accolti tra disagi di non poco conto. Ricordiamo e sottolineiamo che la casa funziona oramai da 3 anni, all’inizio sostenuta con fondi e finanziamenti, ma in quest’ultimo anno totalmente a carico di Città Solidale, che fornisce vitto ed alloggio alle persone, deve occuparsi delle utenze e delle spese di manutenzione, retribuire gli operatori che garantiscono il servizio 24 ore su 24, festività e notturni compresi. I progetti ed i fondi terminano, ma la povertà purtroppo non termina e, per evitare di chiudere un servizio che si è rivelato prezioso per la città, e in particolari per i meno abbienti, la Fondazione ha continuato ad accollarsene le spese, anche se è legittimo chiedersi perché si continuano a tenere nelle banche le risorse finanziarie destinate alle povertà estreme. Questa vile azione appesantisce inevitabilmente il carico sostenuto da Città Solidale che, visti i tempi assai difficili cui è sottoposto tutto il comparto del sociale, avvertendo isolamento ed anche mancanza di attenzione da parte delle Istituzioni, sta valutando in queste ore se interrompere definitivamente il servizio”, conclude la nota.

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