‘Primi calci’ e ‘Pulcini’: trionfo e spettacolo delle Aquile Catanzaro foto

A Scalea vincono i più piccoli, ma i pulcini divertono e la società diventa una grande famiglia

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    I “Primi calci” delle Aquile Catanzaro trionfano al torneo di Scalea che si è concluso questa mattina a seguito di una 3 giorni di spettacolo ed emozioni messe in campo da Pulcini, “esordienti” e appunto “primi calci” di diverse società provenienti da tutta la Calabria e diverse zone della Campania e del Lazio. Un torneo interregionale, dunque, di valore e importanza assoluta grazie all’organizzazione del Carpi Calcio e di società locali capaci di portare nella cittadina sul Tirreno – all’interno di un noto resort della zona – più di 300 piccoli atleti amanti del pallone. Tra piscina, feste e partite a gironi con successive fase finali, si è assistito ad una vera e propria manifestazione in formato “olimpiade” che ha messo in mostra giovani campioni e soprattutto importanti valori sociali e sportivi. Uno spettacolo senza precedenti che ha visto le Aquile Catanzaro salire sul gradino più alto del podio, non solo per bravura dei suoi talenti ma anche per lo spirito di aggregazione e familiarità che ha contraddistinto la carovana giallorossa in quel di Scalea. Emozioni vibranti, tutte da raccontare. Ora più che mai è sacrosanto il “Le aquile vi sovrastano sempre”. E non solo sul campo.

    PULCINI: Se ci fosse stato premio “miglior gioco del torneo” sicuramente l’avrebbero vinto gli aquilotti di mister Saverio Stanizzi che a Scalea hanno mostrato principi in fase di possesso capaci di prendere i riconoscimenti da parte di avversari e organizzatori della kermesse. I 4 punti ottenuti nel girone non sono bastati per accedere in semifinale, ma i ragazzi , dopo i troppi bagni in piscina, nel secondo giorno di torneo hanno fatto divertire e hanno regalato soddisfazioni all’intero staff tecnico e dirigenziale compreso il Ds Diego Arone che nelle sue esternazioni del tardo pomeriggio ha detto: “Stanizzi andrebbe esonerato per il risultato non positivo– sorride il Ds- ma troverei difficoltà a giustificare questa mia decisione visto e considerato che la crescita umana e sportiva di ogni singolo bambino è esponenziale. Giochiamo a calcio , quello vero. Quindi purtroppo Stanizzi è confermato”. Questa ironia l’ha fatta da padrona per ogni singola giornata di sport, anche perchè l’impegno è sempre stato massimo e i piccoli atleti hanno davvero dimostrato di indossare la maglia delle Aquile con rispetto e professionalità. Il presidente Vallone è entusiasta: “Nessuno gioca a calcio come i nostri pulcini – afferma – quindi sono strafelice perchè il duro lavoro di un anno dell’intero staff tecnico con a capo il responsabile area tecnica Rocco Iozzo sta dando risultati ottimali. Quello che mi spinge ad andare avanti è soprattutto l’atteggiamento di questi ragazzi che hanno subito colto la nostra mentalità: formare, crescere, aggregare e provare a vincere. Punteremo sempre a migliori risultati, ma quello più importante è già bello esposto nei nostri cuori: viviamo questa esperienza come se fossimo una famiglia che ha adottato tanti piccoli campioni. Va benissimo così. Complimenti a mister Stanizzi (vero professore di queste categorie(, ds, Iozzo e tutti i genitori che ci hanno seguito a Scalea con un approccio di collaborazione e sostegno.”. In effetti il torneo poteva considerarsi vinto già sabato sera, quando i “pulcini” hanno incitato dagli spalti i compagni dei “piccoli amici” che lottavano in campo per la conquista della semifinale. Cori, urla, abbracci finali e senso di appartenenza che ha colpito ed emozionato tutti. Tutti. Tutti. Anche gli avversari che, davanti a quelle scene di amicizia, hanno iniziato a tifare un po’ per le Aquile.

     

    I PRIMI CALCI: Campioni. Campioni. Campioni. Più forti di tutto e di tutti, senza se e senza ma. Una cavalcata trionfale di un gruppo di bambini che hanno dalla loro parte il talento innato del gioco del calcio, raffinato dallo staff delle Aquile e nello specifico da mister Angelo Costabile, bravissimo nella gestione dei piccoli che “hanno il dovere di divertirsi senza pensare minimamente al risultato perchè a questa età non conta nulla. Hanno giocato tutti e lo hanno fatto con il massimo impegno: le loro lacrime a fine torneo con la coppa al cielo è gratificante perchè ho avuto la certezza che si sono emozionati e hanno lottato per un sogno. Proviamo a formare piccoli uomini e , poi, piccoli calciatori. Si sono aiutati l’uno con l’altro, sono stati amici fuori e dentro dal campo. Rocco Iozzo mi ha regalato una grossa opportunità mettendomi a disposizione una struttura e un gruppo eccezionale. Voglio bene ad ognuno di questi bambini perchè mi rispettano e si vogliono bene, ed è questo il nostro obiettivo”. Il campo ha emesso un risultato strameritato, figlio di tantissimi gol fatti e pochissimi subiti. Ma sono i saluti dalla porta ai tifosi- in perfetto stile fuoriclasse da tv- del portiere Caruso; la garra dei difensori; il talento degli attaccanti con esultanze e dediche alle mamme che rimarranno dentro per sempre. Già,le mamme. Le Aquile Catanzaro hanno vinto anche grazie a loro e ai papà: 3 giorni in cui la squadra è diventata una famiglia e il rispetto reciproco e l’amore per i rispettivi figli ha prevalso su ogni cosa creando dei legami importanti e svelando lati del carattere che non si pensano di avere. Papà Tommaso e papà Corrado sono amici di papà Gigi ed Emilio, ma anche di papà Emanuele e Antonio. A volte i figli danno il giusto esempio per i genitori…e viceversa. E allora viva Aquile Catanzaro. Ad maiora.

    Gi.Ma.

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