Quartiere Lido, Celia: si vive una quotidianità senza regole

Si ha la percezione di una scarsa sicurezza pubblica. Il lungomare sia diventato a tratti di proprietà esclusiva di persone di etnia rom

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“Quartiere Lido di Catanzaro. Arrivi, noti qualcuno che gioca a carte su una lavatrice scaricata da un camion. Più in là qualcun altro stende delle coperte e c’è chi vende frutta per strada. Ma gli amministratori di Catanzaro vedono mai tutto questo? Almeno chi risiede da queste parti, perché al fatto che il sindaco e molti della maggioranza vadano al mare a Montauro e Soverato e, dunque, da Lido non transitino mai, ci siamo rassegnati”. Lo afferma il consigliere comunale di Fare per Catanzaro, Fabio Celia. “E siamo anche rassegnati al fatto che – prosegue Celia – il sindaco Abramo abbia sancito il quartiere Lido come non idoneo al turismo. Ecco perché nel quartiere marinaro si vive la quotidianità senza regole, senza vigili urbani, senza il rispetto delle minime condizioni di civiltà. Si ha la percezione di una scarsa sicurezza pubblica e prova ne è il fatto che il lungomare sia diventato a tratti di proprietà esclusiva di persone di etnia rom, troppo spesso abituate a considerare gli spazi pubblici ad uso proprio. In tanti temono di incappare in provocazioni o in situazioni rischiose, eppure nessuno vede niente. E’ questa la visione che il sindaco Abramo e la sua amministrazione hanno del quartiere Lido? Non esiste progettualità in materia, questo governo cittadino vive di precaria sopravvivenza e costringe i catanzaresi a sentirsi abbandonati. Lido oggi è inciviltà, abusivismo, disordine, insicurezza. Altro che turismo. E’ vero – conclude Celia – ha ragione Abramo, il turismo non può esistere in queste condizioni. Ma lui è preoccupato a collocarsi nelle prossime elezioni regionali in ruoli di primo piano, per garantire la propria sopravvivenza politica. In qualsiasi parte del mondo un politico che pensa a se stesso e penalizza chi amministra sarebbe mandato via di corsa. Catanzaro reagisca. Basta consegnare potere a chi lo usa per il proprio tornaconto e per quello di coloro che lo seguono. Il capoluogo di regione merita un progetto di sviluppo serio. Il quartiere Lido è oggi l’emblema di quanto sia inesistente un futuro migliore se i catanzaresi non decideranno con forza di cambiare il destino della loro città”.

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