Catanzaro sportiva si coccola i suoi giovani campioni

I taekwondoka Alessio e Flecca, il nuotatore Caserta, il velista Cortese tutti medagliati internazionali nelle ultime settimane in sport olimpici. E dai Giochi i catanzaresi mancano da troppo tempo


di Roberto Tolomeo

Simone Alessio, Giovanni Caserta, Antonio Flecca, Alessandro Cortese: età media 17 anni e mezzo, segni particolari: giovani sportivi vincenti e soprattutto catanzaresi. Tutti medagliati europei e mondiali in discipline olimpiche, giovani che sono saliti sul podio nelle ultime settimane. Si tratterà allora di catanzaresi trapiantati, al Nord dove ‘tutto funziona meglio’ ? Assolutamente no sono tesserati qui, in sodalizi catanzaresi e si allenano in Calabria. Quindi saranno calabresi di adozione, talenti importati insomma? No, non ci siamo, ascoltatelo il loro (il nostro) accento inconfondibile in tv. Non lascia dubbi. Catanzaresi doc, quindi.

E allora? Allora succede semplicemente tra le millemila difficoltà con cui lo sport locale deve fare a pugni: strutturali, burocratiche ,culturali, il talento sportivo a volte riesce ad emergere. E se i casi iniziano a moltiplicarsi (aggiungiamo per esempio i successi delle giovanissime Giulia Colosimo e Alessandra Amelio in Equitazione dei mesi e anni scorsi) non possiamo considerarle eccezioni anche se sarebbe audace chiamarle consuetudini.

E ce li coccoliamo tutti e quattro questi esponenti della meglio gioventù catanzarese che si sono impossessati dell’estate sportiva. Che brillano per talento ma anche in umiltà. Come Simone Alessio from Sellia Marina, campione mondiale assoluto (non giovanile badate bene) di taekwondo a Manchester 74 kg a fine maggio, trionfatore in finale sul campione olimpico, accolto in aeroporto come un eroe, primo campione mondiale italiano della storia, intervistato decine di volte dal mondo intero. E lui? Rimane con i piedi per terra e dà la disarmante impressione di non sforzarsi troppo per farlo. S’impegnerà per raggiungerlo il pass olimpico di Tokyo che, visto il rimescolamento delle categorie, non sarà nemmeno facile ottenere, faticherà e suderà per andare avanti come ha sempre fatto. Step by step. Al futuro, per esempio alla facoltà di Scienze Motorie a cui forse si iscriverà ci penserà domani, e si occuperà magari dopodomani dei Vigili del Fuoco che per il fatto di essere iscritto al Gruppo Sportivo, vada come vada, un futuro glielo garantiranno.

Sì, perché Simone è una Fiamma Rossa come Antonio Flecca anche lui taekwondoka che di anni ne ha 21. Più maturo quindi, già in età per confrontarsi con i migliori studenti-atleti del pianeta nelle Universiadi di Napoli competizione a cui ha partecipato non certo guidato solo dai principi attribuiti al barone De Coubertin. Perché se a 15 anni sei stato già campione europeo juniores e negli anni successivi tra alti e bassi hai portato a casa diversi titoli tricolori e qualche vittoria internazionale di prestigio quando disputi una grande rassegna come i Giochi mondiali universitari non puoi pensare a limitarti a partecipare, e il risultato lo vuoi portare casa. Missione compiuta. Flecca martedì scorso a Casoria, sede delle gare di taekwondo delle Universiadi è stato a un passo dalla finale per l’oro della categoria 58kg battuto per 11-10 al penultimo atto da un atleta della Mongolia  Tumenmayar Molor.
Bronzo conquistato comunque e nelle sue dichiarazioni postgara ha prevalso la soddisfazione per il podio ottenuto sul disappunto per il successo sfiorato.

Anche se a volte per trasformare una vittoria in un trionfo basta tanto così. Chiedere per informazioni a Giovanni Caserta classe 2002 nuotatore catanzarese tesserato con la Calabria Swim Race. Qualche mese fa ai tricolori di Riccione si era guadagnato insieme al primo passaggio televisivo Rai anche e soprattutto la certezza grazie al miglioramento cronometrico di essere considerato uno dei migliori stileliberisti italiani della sua età. Nei mesi successivi è riuscito a confermarlo e la convocazione in staffetta azzurra agli Europei juniores di Kazan in Russia è stata quasi la naturale conseguenza. Lo scorso 3 luglio nella 4×100 stile libero con Stefano Nicetto Thomas Ceccon e Mario Nicotra è arrivato a sei centesimi da ottenere l’oro andato poi alla Russia. Piazza d’onore continentale, in ogni caso un signor risultato.

Acqua amica anche ad Alessandro Cortese 13 anni catanzarese tesserato con un club velico della non così lontana Crotone ed allenato da Alessio Frazzitta. Agli Europei optimist under 14 a fine giugno si è imposto dopo giorni di regate estenuanti tentando e riuscendo a governare il vento come un esperto skipper e con l’unica differenza delle dimensioni della barca, più contenute rispetto ai big. Un successo netto e meritato quello di Alessandro. Il tutto è accaduto nelle acque francesi che tra cinque anni saranno olimpiche.

Ah, i Giochi. Da tempo immemorabile un catanzarese non vi partecipa. Dei quattro sopraelencati al momento  Alessio è l’unico ad avere concrete chance di essere a Tokyo tra un anno. Per gli altri il futuro è tutto da scrivere. Nei prossimi anni può succedere di tutto in questi giovani. Continueranno con lo sport o faranno altre scelte? Chi può dirlo. Il presente agonistico intanto è da applausi, e scusate se è poco.