Indagine pontili porto, già un anno fa i primi dubbi sui collaudi

Tra denunce e atti amministrativi poco chiari l'ennesima vicenda su cui la giustizia è chiamata a far luce

Più informazioni su


    di GIULIA ZAMPINA

    Un anno esatto. Tanto è passato prima di arrivare ai provvedimenti che questa mattina hanno interessato 5 persone (LEGGI LA NOTIZIA DEI CONTROLLI E DEI PROVVEDIMENTI )  

    TUTTO HA INZIO IL 24 LUGLIO 2018. Era il 24 luglio del 2018 quando iniziarono i primi accertamenti sui Pontili del Porto di Lido (LEGGI) A farli scattare la denuncia dell’imprenditore Macrina, rappresnetato in  giudizio da Antonio Lomonaco  ex socio di Mellea, su una probabile non conformità alle norme tecniche prescritte. Una denuncia alla quale, come atto dovuto,  sono seguite le attività di approfondimento e riscontro, condotte da più organi di polizia giudiziaria e che riguarda diversi aspetti.

    Il 31 agosto sempre del 2018 le prime novità. (LEGGI).  I primi accertamentiebbero come oggetto la verifica tecnica amministrativa dei pontili, che, stando a quanto diceva allora una delle parti in causa, non ci sarebbe mai stata. E’ in quella data che spunta un’integrazione di querela da parte della società produttrice ed installatrice dei pontili contro la società che gestisce i pontili stessi.

    Secondo quei documenti  sarebbe stata concessa una proroga di gestione stante però un collaudo provvisorio che diventerà definitivo solo il 3 aprile 2019, a due anni dal verbale di collaudo nel quale la verifica tecnica amministrativa viene data per acquisita. È proprio nel verbale del 3 aprile 2017 si legge “il collaudo ha carattere provvisorio ed assumerà carattere definitivo decorsi due anni dalla sua data di emissione (ovvero diversa indicazione stabilita nel contratto d’appalto per la detta emissione). Decorsi i due anni, il presente certificato di collaudo si intenderà approvato ancorché l’atto formale di approvazione non sia intervenuto entro due mesi dalla scadenza del suddetto termine. Nell’arco di tale periodo l’appaltatore è tenuto alla garanzia per le difformità e i vizi dell’opera, indipendentemente dalla intervenuta liquidazione del saldo”

    Nell’integrazione di querela la ditta, chiedeva un controllo “ in ordine alla corretta gestione del porto di Catanzaro, sottolineando inoltre come stando a quanto previsto dal contratto di affidamento illo tempore stipulato inter partes veniva stabilito il numero esatto di pontili mobili la cui installazione era consentita (ad oggi parrebbe che detta prescrizione non sarebbe stata osservata), quanto in ordine alla corretta gestione, evidenziando altresì che la società produttrice vantava un ingente credito nei riguardi della società che gestisce per un importo pari a € 135.235,00)”.

    Il 2 settembre la società che gestisce i pontili tira fuori un altro verbale di collaudo, successivo a quello di aprile 2017 (LEGGI) . Il nuovo documento è datato 28 luglio 2017, ed è firmato da un collaudatore diverso che però certifica sempre la provvisorietà dell’atto non rendendo definitivo quanto fatto dal collega in precedenza. 

    L’8 gennaio 2019 intanto fallisce  il tentativo di conciliazione tra le parti (LEGGI). Un anno dunque per arrivare ad una determinazione che quanto meno farà chiarezza su eventuali responsabilità di una vicenda in cui le questioni di carattere privatistico si sono intrecciate in maniera strettissima con le vicende amministrative della città.

    Più informazioni su