La fisarmonica al campo di concentramento e le altre di Dante Falcone

Il ricordo a un mese dalla scomparsa del fisarmonicista che vanta una collezione di strumenti straordinaria 

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    A un mese dalla scomparsa del fisarmonicista Dante Falcone, mentre la famiglia e gli amici lo ricordano con una messa che avrà luogo oggi 16 luglio, alle ore 18, nella cappella del cimitero di Lido, sono in tanti ad interrogarsi su che fine farà la collezione di fisarmoniche e di organetti diatonici d’epoca che il maestro ha raccolto con passione e competenza durante i suoi viaggi. Si tratta di pezzi unici, alcuni dei quali non trovano copia neanche nel Museo internazionale della fisarmonica di Castelfidardo.

    Dalla fisarmonica suonata in un campo di concentramento tedesco a quella appositamente costruita per un portatore di handicap. E poi una serie di organetti che vanno dai primi esemplari realizzati da Paolo Soprani ai ricercatissimi Ficosecco. Oltre cinquanta strumenti, quasi tutti perfettamente funzionanti, non sarebbero pochi (Castelfidardo ne possiede meno di 150) per realizzare un museo dedicato a Dante Falcone, virtuoso fisarmonicista che ha dato lustro a Catanzaro e all’intera Calabria in Italia e in Europa.

    Dante Falcone, innovatore della fisarmonica in Calabria, abile anche nella riparazione di strumenti ad ancia, era il punto di riferimento di tanti suonatori tradizionali, giovani e anziani. Tanti valenti musicisti locali hanno imparato la fisarmonica seguendo le lezioni di Dante e partecipando con successo a concorsi musicali internazionali promossi dal Centro Didattico Musicale Italiano, del quale Dante era un attivo collaboratore.

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