L’INTERVISTA – Avvocati, il bilancio del voto di Aldo Casalinuovo

A tu per tu con il noto avvocato catanzarese. Tra nuove prospettive per la professione forense, parità di genere e una visione della professione e della città 

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    di Alessia Burdino

    Da poche ore il Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Catanzaro ha un nuovo presidente. Le prime dichiarazioni di Antonello Talerico sono arrivate poco fa. Abbiamo voluto analizzare il voto, anche, con l’altro aspirante presidente, il noto avvocato Aldo Casalinuovo.

    Avvocato, qual è il suo bilancio del voto?

    “Il mio bilancio è estremamente positivo. Sono stato votato da 340 Colleghi, avendo potuto svolgere, per ragioni di tempo e di impegni di lavoro improrogabili, una “campagna elettorale” estremamente ridotta. Molti colleghi, per come loro stessi mi hanno detto, mi hanno votato senza alcuna mia sollecitazione, e questa spontanea attestazione di stima per me è stata la più grande soddisfazione. Sul piano generale, il responso di ogni consultazione democratica, anche per un Ordine professionale, è sempre portatore di aspetti positivi, perché esprimersi con il voto è l’esercizio collettivo più bello che una comunità di persone possa realizzare”.

    Quali saranno, a suo giudizio, gli elementi fondamentali su cui far vertere l’operato del nuovo Consiglio?

    “Ce ne sono parecchi, alcuni di servizio altri più “politici”. Tra i primi, direi la sollecita evasione dei pareri in materia di gratuito patrocinio (pratiche aumentate esponenzialmente negli ultimi anni per effetto della crisi economica) e una adeguata offerta della formazione professionale, com’è noto obbligatoria per mantenere l’iscrizione all’Albo. Sul secondo versante, quello a mio avviso più delicato, è necessario ribadire con fermezza che l’avvocatura è parte integrante della giurisdizione, svolge una funzione di rilievo costituzionale, e va sempre rispettata, dentro e fuori le aule di giustizia. L’Ordine deve essere garante della tutela della dignità professionale e personale di ogni singolo avvocato, giovane o meno giovane che sia”.

    Sui social ha parlato di parità di genere, ci spieghi il suo punto di vista?

    “Io sono un estimatore autentico dell’ingegno femminile. A parità di intelligenza, la donna rispetto all’uomo è più ricca di sensibilità e di intuito. Non è una captatio benevolentiae, è il mio pensiero sincero. Detto ciò, ritengo che, fatte salve le giuste norme sulla parità di genere, la donna può e deve tranquillamente affermarsi con le proprie capacità e risorse ed attraverso il riconoscimento di queste da parte degli interlocutori. Nel nostro campo, le Colleghe presidenti degli Ordini degli Avvocati di Torino, Trieste, Cagliari, Rimini e di diversi altri minori sono preparatissime e riscuotono consenso a prescindere dal genere”.

    Che consiglio si sente di dare al neo presidente?

    “Di cercare sempre la condivisione sulle scelte da fare con un sereno confronto nel Consiglio, di non essere precipitoso sul da farsi, di rapportarsi con tutti i Colleghi del Foro attraverso periodici momenti assembleari, di non farsi mai condizionare da alcuno, di agire sempre nella massima trasparenza istituzionale”.

    E alla città che consiglio si sente, invece, di dare?

    “Di riacquistare l’orgoglio di una città ricca di storia, di tradizioni culturali e politiche positive e di alto livello, mai inquinata, caso unico in tutta la nostra regione, da fenomeni mafiosi, tantomeno strutturati e pervasivi. Di dare ai suoi giovani motivi per rimanere e non per andar via. Ho riletto nei giorni passati il libriccino di George Gissing “Sulla riva dello Ionio”, pubblicato a fine ottocento, che contiene una descrizione bellissima della civiltà della nostra città già a quel tempo. “Nella mia geografia – scriveva Gissing – ancora sta scritto che tra Catanzaro e il mare si trovano i Giardini delle Esperidi”. Ecco, vorrei che quei giardini tornassero a fiorire”.

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