Ingegneri minacciati da una ex collaboratrice di studio, due arresti

Operazione della Squadra Mobile e del Commissariato di Lido 

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    di Giulia Zampina

    Pretendeva di essere pagata per prestazioni professionali svolte in uno studio di ingegneria. Ma la pretesa era arrivata, nei conmfronti dei titolari dello studio, con fare minaccioso, fino alla tentata estorsione. E così le vittime, due professionisti titolari di uno studio al centro della città., hanno denunciato le pressioni ricevute.

    E ieri, i poliziotti della Squadra Mobile di Catanzaro agli ordini del commissario capo Costantino Belvedere, coordinati dal dirigente Marco Chiacchiera e quelli del Commissariato di Lido, guidati dal commissario capo Antonio Trotta, hanno eseguito un’ordinanza di applicazione delle misure cautelari degli arresti domiciliari nei confronti di due soggetti, poiché gravemente indiziati del concorso nel delitto di tentata estorsione continuata, emessa dal GIP presso il Tribunale di Catanzaro su richiesta della Procura della Repubblica di Catanzaro, con il Sostituto Procuratore Chiara Bonfadini, coordinata dal Procuratore Aggiunto Vincenzo Capomolla e dal Procuratore della Repubblica dott. Nicola Gratteri. 

    Le attività investigative, delegate dalla Procura della Repubblica agli uomini della Questura di Catanzaro, guidata da Amalia Di Ruocco, e condotte anche con l’ausilio di attività d’intercettazione, traevano origine dalla denuncia di continue e incessanti richieste di denaro ai danni di due professionisti titolari di uno studio associato di ingegneria, ed effettuate da una ex collaboratrice dello studio, che pretendeva il pagamento immediato di una somma di danaro secondo lei  spettante a titolo di indennizzo per la presunta precedente collaborazione con lo studio professionale.

    Dopo avere avanzato personalmente le richieste, l’ex collaboratrice ha incaricato l’altro indagato, di farsi portavoce delle proprie pretese; le richieste venivano reiterate in più occasioni, in una delle quali i due indagati si presentavano presso lo studio di ingegneria delle persone offese avanzando la pretesa di pagamento della somma di denaro, con condotte minacciose e intimidatorie.

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