Chiede 4.000 euro per un lavoro mai fatto, arrestato architetto 40enne

Squadra Mobile e Commissariato pongono fine all’attività estorsiva portata avanti da una professionista e da un presunto cugino ai danni di due ingegneri titolari di uno studio al centro della città 

Più informazioni su


    di Giulia Zampina

    “Allora come dobbiamo fare per i soldi dell’architetto (…)? Perché fino ad ora non abbiamo voluto toccare le macchine anche se potevamo, perché le macchine non parlano, e comunque potete darglieli anche un po’ per volta”. Con queste parole a marzo 2019, uno degli indagati sottoposti oggi agli arresti domiciliari, dopo l’operazione condotta dagli uomini della Squadra Mobile e del Commissariato di Lido della Questura di Catanzaro diretta da Amalia Di Ruocco, minacciava i professionisti ingegneri titolari di uno studio nel centro di Catanzaro, presso il quale sua cugina avrebbe collaborato. Alla base delle richieste dell’uomo, un 44enne di Zagarise, c’era una presunta ma non certificata partecipazione della cugina architetto, una professionista catanzarese di 40 anni, ad un progetto per il rifacimento di un istituto scolastico nella provincia di Catanzaro. Ma la donna non era da meno in fatto di minacce rispetto al presunto parente “entro fine settimana prossima voglio i soldi che mi devi, 4000 euro” scriveva l’architetto in un messaggio. È ancora, in un altro messaggio inviato al socio dello studio “deve darmi i soldi, altrimenti farò qualcosa di cui mi pentirò”. Condotte perpetrate per oltre un anno, fino a quando i due professionisti, dopo le ultime minacce non hanno deciso di sporgere denuncia presso gli uffici del commissariato di Catanzaro lido. Da lì i poliziotti della Squadra Mobile e dello stesso commissariato hanno avviato una serrata attività di indagine tramite intercettazioni audio e video. E le prove raccolte non hanno fatto altro che confermare i fatti denunciati e se è possibile aggravarli. Al punto da portare il GIP Paola Ciriaco ad accogliere senza alcun dubbio le richieste avanzate dal Pm Chiara Bonfadini, sostenute dal procuratore aggiunto Vincenzo Capomolla e dal Procuratore Capo Nicola Gratteri.

    Più informazioni su