Scritta sul lungomare, c’è un problema di regole non rispettate

In assenza di una richiesta approvata dal Comune nessuno può gestire spazi pubblici neanche con un fiore, il massimo consentito è la cura 

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    Di Giulia Zampina 

    Parlare alla pancia della gente bypassando ogni minima regola di legalità, è esercizio popolare e populista, che forse porta consenso ma non permette di vivere nel solco della convivenza civile e del rispetto delle regole. La scritta comparsa oggi sul lungomare di Catanzaro, non andrebbe rimossa perché anche in termini logistici fuori luogo e fuori tempo storico (ma la storia per conoscerla bisognerebbe averla studiata).

    Quella scritta deve essere rimossa qualora si dimostri che contravviene al regolamento dell’amministrazione comunale di Catanzaro che, in materia per altro, è uguale si regolamenti di tutta Italia. È infatti possibile avere cura degli spazi verdi pubblici ma non gestirli poiché, dice il regolamento che fino a prova contraria è legge, per la gestione è obbligatorio presentare un dettagliato progetto che l’amministrazione comunale deve approvare con apposita delibera. Anche i fiori che eventualmente si volessero piantare in uno spazio pubblico, devono rientrare tra quelli elencati nel regolamento. Quindi, se discutere e sollevare il problema di ciò che si può o non si può fare in una città, significa parlare di aria fritta, significa che per alcuni la legalità è aria fritta o un concetto che deve essere richiesto e invocato solo quando a sbagliare sono altri. Il controllo e la rimozione di quella scritta abusiva tocca ora al comando dei vigili urbani. Tanto più che sui social esiste una pubblica autodenuncia da parte di chi si dice autore della scritta.

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