Quartiere Lido, albero copre segnale, Mirarchi: ‘Grave rischio’

Il consigliere comunale chiede spiegazioni a chi dovrebbe occuparsi del verde pubblico


“Non è l’albero del paradiso, ma quello che fa bella mostra di sé abbandonato al suo destino di crescita smisurata e dunque per così dire di deterioramento di in una delle zone di Lido è l’emblema di come viene curato il verde pubblico in città. E sì che con una battuta si potrebbe perfino dire che il segnale stradale coperto dalle propaggini frondose, almeno rimane al riparo dalle intemperie e quindi non si arrugginisce, ma se non fosse un fatto grave per il rischio di incidenti sfiorati più volte a causa delle auto che circolano in senso contrario. Ecco perché io rincaro la dose: mille volte meglio la rimossa Ati Verde, la quale pure palesava le sue lacune, che Verdidea. La nuova ditta responsabile del servizio sembra infatti del tutto inadeguata a espletarlo nonostante le reiterate segnalazioni (vedi piazzale esterno cimitero del quartiere Marinaro). E non è certo un fatto marginale. Anzi. È un aspetto da mettere in rilievo, portandolo a conoscenza dei cittadini, che devono sapere quanto avviene a Catanzaro da quando è in carica l’Ati di cui parliamo”. 

A essere così caustico è stato il presidente della commissione Urbanistica, Patrimonio, Polizia urbana, Mobilità e Traffico, e consigliere comunale di Catanzaro da Vivere Antonio Mirarchi, il quale per mezzo di una nota stampa ha criticato in maniera aspra la ditta responsabile di tutto il verde cittadino in forza dell’aggiudicazione del bando ad hoc su cui lo stesso membro del civico consesso, come noto impegnato nella risoluzione di quelli che egli stesso definisce “questioni ordinarie ma di grande interesse per la gente comune”, ha spiegato: “In ragione di quanto si vede nel capoluogo con una situazione che si commenta da sola, esorto il sindaco Sergio Abramo ad avvicendare Verde Idea. A meno che non ci siano altre colpe addebitabili agli uffici e ai settori municipali competenti. In questo caso, si intervenga lì. Si ponga insomma rimedio a un’insostenibile stato di cose in cui, a fronte di una spesa ingente sostenuta da Palazzo De Nobili, c’è un intervento di basso livello”.