Al via a Catanzaro casting per spettacolo ‘Mi abitavi dentro’ (FOTO) foto

Tratto dall'omonimo libro di Francesco Cristofaro arriverà nei teatri anche con attori amatoriali che nel capoluogo saranno scelti al teatro Comunale


Si sono tenuti ieri al Teatro Comunale i primi casting per lo spettacolo “Mi abitavi dentro”. In molti, infatti, soprattutto alle prime armi con la recitazione, hanno risposto affermativamente all’appello lanciato dalla scuola di teatro Valcamonica del Bresciano, diretta da Andrea Abondio, che, in seguito alla recentissima pubblicazione del romanzo “Mi abitavi dentro” (edizioni La Rondine) del catanzarese Francesco Cristofaro, ha deciso di produrne una sua versione teatrale. 

Presentato recentemente anche nella sua città, dopo Roma dove si è tenuta la “prima”, il libro, molto atteso visto il successo del precedente lavoro di Cristofaro, “Distanze”, sta già riscuotendo notevole riscontro, e pochi giorni dopo la sua pubblicazione, è stato lo stesso Cristofaro, da un suo profilo social, ad annunciare la novità: dal libro sarà tratto uno spettacolo che andrà in scena in tour nei teatri italiani

Al casting è stato portato un monologo a scelta del candidato, anche un testo proprio, che ha dovuto leggere e interpretare, insieme all’interpretazione di un passaggio del libro di Cristofaro. Stesso compito spetterà ai candidati del secondo casting che si terrà venerdì prossimo (per partecipare e per chiedere informazioni basta inviare una mail a miabitidentro@virgilio.it). La partecipazione allo spettacolo sarà retribuita

Come ribadito dallo stesso Cristofaro, che ha tenuto a ringraziare il direttore del Teatro Comunale Francesco Passafaro per l’ospitalità, per partecipare ai casting non serve esperienza, ma cuore: «Bisogna saper raccontare in modo viscerale quelle che sono le storie, focalizzandosi sul dolore. Visto che il tema centrale del libro è anche il dolore». «Pertanto quello che la giuria – composta da Cristofaro insieme a Rita Torchia e Simona Fregola – ha guardato, sono stati la ricerca del dolore attraverso gli occhi, i movimenti e le parole».

C.L.

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