Cava abusiva spacciata per livellamento terreno agricolo

Denunciato il proprietario e sequestrata area di 5mila metri quadrati a Sersale


La stazione Carabinieri forestale di Sersale, nel corso degli ordinari servizi, ha sequestrato un’area di circa 5mila metri quadrati. Il terreno era usato abusivamente come cava dalla quale veniva prelevato materiale inerte per uso industriale. Tutto avveniva in località “Olivotta”.

Dagli accertamenti svolti è emerso che per l’esercizio dell’attività era stata presentata presso il competente ufficio del Comune di Sersale una semplice comunicazione per l’esecuzione di lavori di livellamento del terreno agricolo, mentre per l’esercizio dell’attività di cava sono necessarie altre e molto più complesse autorizzazioni amministrative nulla osta.

Dai controlli e dai rilievi eseguiti è risultato che l’estrazione del materiale è avvenuta in una area interessata da incendi nell’anno 2005 e nell’anno 2014 e come tale inserita nel catasto delle aree percorse da incendio, regolarmente istituito dal comune di Sersale, sulla quale vige il divieto assoluto di trasformazione urbanistica.

In particolare invece che acquisire preventivamente l’autorizzazione all’esercizio di attività di cava del competente ufficio cave della Regione e del permesso a costruire (che non potevano comunque essere rilasciati essendo stata percorsa da incendi), è stata presentata una semplice comunicazione che consente l’avvio dei lavori senza acquisire alcuna autorizzazione preventiva.

Lo sbancamento e l’estrazione del materiale ha ovviamente comportato anche lo sradicamento della vegetazione preesistente, con la realizzazione di pareti verticali di consistente altezza, ed ha interessato una superficie di circa 5.000 metri quadri, con l’estrazione di circa 12.500 metri cubi di materiale.

L’area è stata sequestrata e sono stati denunciati all’autorità giudiziaria il proprietario del terreno, l’impresa esecutrice dei lavori con sede legale a Cirò Marina.

Gli ultimi episodi accertati dall’Arma, confermano ulteriormente il modus operandi di diverse imprese che, in concorso con proprietari, e con vantaggi economici comuni di tutto rispetto, tramite semplici comunicazioni per ordinarie operazioni e attività agricole, procedono invece allo scavo sbancamento e asporto di rilevanti quantità di materiale, cercando di eludere la stringente normativa in materia di esercizio dell’attività di cava.