Arcuri (Invitalia) ai sindaci: ‘Per lo sviluppo il momento è questo’

Proficua riunione per i Cis in Prefettura, Abramo presenta il progetto per “Catanzaro Capitale della Calabria

Più informazioni su


    di EllennE

    Domenico Arcuri, ad di Invitalia, è arrivato puntualissimo alle 11,30, alla Prefettura di Catanzaro per presiedere la riunione prevista dei Cis, i Contratti istituzionali di sviluppo, già presentati a fine luglio dallo stesso manager e dall’allora ministra del Sud Barbara Lezzi. Arcuri, nell’introdurre l’argomento a un pubblico per la prima comprendente i sindaci della provincia, ha sintetizzato la filosofia dei Cis: promuovere lo sviluppo in aree che necessitano di maggiore impulso ai fini della coesione con progetti prontamente fruibili. Con delle avvertenze d’uso. Invitalia, che è soggetto attuatore, non vuole promuovere da sé, anche sulla scorta delle fallimentari iniziative esogene sin qui esperite, bensì stimolare l’intraprendenza dei soggetti che meglio conoscono il territorio.

    L’Agenzia di sviluppo del governo da soggetto attuatore si occupa della realizzazione e del finanziamento degli interventi imprenditoriali. I singoli comuni proponenti e beneficiari dell’intervento sono stazioni appaltanti. Il soggetto che funge da centrale di committenza, cioè che fa le gare, assegna lavori e li controlla, consegnandoli alla fine al Comune beneficiario è Invitalia. Al Comune non è richiesta alcuna attività tecnico procedurale, perché i Comuni di dimensioni più ridotte faticano a farlo per carenze strutturali e organizzative, e perché così si risparmia tempo e situazioni limite.

    Arcuri, come già nella scorsa occasione, pone all’auditorio due domande preliminari: «Ma voi, volete veramente lo sviluppo del vostro territorio?»; «Se sì, diteci quale. Altrimenti lo diciamo noi, e ritorniamo al punto di prima». È molto spiccio, senza fronzoli. Una caratteristica che ai più piace. Riassume i dati nelle arre in cui i Cis sono già avviati, per dare un’idea. In Capitanata Invitalia ha ricevuto in cinque mesi 155 proposte, per un ammontare complessivo di 4 miliardi trecento milioni, da 46 diversi soggetti istituzionali. A luglio il Cipe ha stanziato 280 milioni con i quali sono stati avviati i primi 43 progetti, destinati allo sviluppo dell’offerta produttiva, ad alcuni interventi infrastrutturali di basso impatto, a iniziative di richiamo dei luoghi (turismo religioso, riqualificazione dei borghi), anche a settori specializzati nella ricerca. In Molise, in cui l’area corrisponde all’intera regione, in quattro mesi Invitalia ha ricevuto 365 proposte da 138 attori locali, l’86% dei Comuni del Molise. Il Cipe ha stanziato 281 milioni, la prossima settimana si avviano i primi 55 interventi. In Molise la metà dei fondi è destinata a un solo progetto, che mette insieme 62 comuni, con la riqualificazione degli antichi tratturi e dei borghi che sono da questi attraversati. In Sardegna meridionale sono arrivate 432 proposte per due miliardi e mezzo, e in Basilicata 168 proposte per una cifra simile. Nei prossimi due mesi si sottoscrivono i contratti e si avviano gli interventi. Quando le cifre sono queste, e quando la procedura è così veloce, va da sé che l’interesse dell’auditorio si fa palpabile. La variabile tempo ha importanza decisiva. Le cose vanno pensate e vanno fatte. In tempi brevi. Le risorse finanziarie da destinare ai Cis Calabria non sono definite. Perché tutto dipende dalla qualità dei progetti presentati.

    Questo è l’impianto generale, che combacia bene con quanto previsto nella bozza del progetto “Catanzaro Capitale della Calabria” redatto nelle scorse settimane dai due enti capofila Comune e Provincia di Catanzaro, con la condivisione del partenariato sociale ed economico. Al termine della riunione Arcuri è possibilmente ottimista: «Mi sembra che ci siano i presupposti per andare avanti e immaginare un successivo modello di sviluppo per la Provincia che speriamo si possa inserire nel più complessivo Cis che il Governo intende sottoscrivere e implementare per la Calabria.

    Abbiamo spiegato che immaginiamo di finanziare interventi pubblici o privati che siano inseriti in un modello di sviluppo coerente con le caratteristiche di quest’area e che abbia tre requisiti: siano strategici, concorrano cioè allo sviluppo della Calabria, siano addizionali e cioè non siano stati presentati su altri contenitori finanziari e programmatici, e siano sufficientemente cantierabili nel breve periodo.

    Nessun libro dei sogni, nessun indicazione generica, le risorse si trovano solo se siamo convinti che ci sono interventi che meritano di essere realizzati. Il presidente della Provincia ha fatto un buon lavoro preparatorio individuando alcune traiettorie strategiche, che hanno a che fare con la logistica, con lo sviluppo del capoluogo della Provincia che è anche capoluogo della Regione, con il turismo e questo ci conforta sul punto che si esce da un concetto generico di sviluppo ma si punta su corpo e forma di esso».

    Sullo stanziamento prevedibile, alla fine della riunione si sbilancia Abramo: «Considerato quanto stanziato per Sardegna e Basificata, possiamo ipotizzare per i Cis Calabria una cifra intorno ai 3-4 miliardi. Per la provincia di Catanzaro, 1 miliardo, 1 miliardo e mezzo. Ma tutto dipende dalla qualità dei progetti, dal tempo che impieghiamo a presentare. Di sicuro è un’occasione molto importante, a cui il Comune di Catanzaro può guardare con serenità, avendo i conti a posto e pertanto non dovendosi distrarre per problemi correnti come molti comuni.

    Occorre raccordarsi agli altri Enti, coordinare questi investimenti con altri come Agenda urbana o il Piani parcheggi, avvalersi dei contributi importantissimi che ho ricevuto dalle associazioni di categoria, da Confindustria, dai sindacati. Mai isolarsi, ma unire le forze per meglio riuscire». Bontà di Invitalia. L’Abramo ecumenico che non t’aspetti.

    Più informazioni su