Violenze a scuola a San Sostene, restano sospese le maestre

La vicenda è nata dalla denuncia di alcuni genitori che hanno segnalato ai Carabinieri di Davoli  percosse subite dai propri figli e malesseri vari addotti da alcuni di loro per non andare a scuola

Più informazioni su


    Restano sospese dal servizio le due maestre della scuola statale primaria di  San Sostene accusate di maltrattamenti ai danni degli alunni.

    La sospensione dal servizio deriva non solo da un’ordinanza cautelare emessa in data 13/7/2019 dal Gip presso il Tribunale di Catanzaro ma anche da un successivo provvedimento di sospensione emesso dal Provveditorato agli Studi di Catanzaro dove pende per la tessa ragione un procedimento disciplinare.

    La vicenda è nata dalla denuncia di alcuni genitori che hanno segnalato ai Carabinieri di Davoli  percosse subite dai propri figli e malesseri vari addotti da alcuni di loro per non andare a scuola.

    L’indagine dei Carabinieri è durata alcuni mesi durante i quali sono state raccolte numerose testimonianze che hanno indotto il Giudice ad autorizzare l’installazione di telecamere all’interno della scuola.

     Ne è emerso un quadro allarmante che ha portato  in data 18/7/2019 all’emissione da parte del Giudice delle Indagini Preliminari di Catanzaro di una ordinanza di sospensione  delle due indagate dall’esercizio della professione di insegnante per la durata di un anno.

    Nell’ordinanza di sospensione si legge testualmente che “il normale approccio agli alunni di scuola elementare adottato dalle insegnanti F.A. e L. E. è improntato all’uso sistematico della violenza verbale e fisica nei confronti degli alunni”.

    In particolare, giorno per giorno – si legge ancora nell’ordinanza del giudice –  in classe sono state registrate le urla delle indagate contro gli alunni per i più banali motivi; alle urla sono abbinate usualmente espressioni del tipo “ti taglio le mani”, “ti prendo a schiaffi”, “ti devo sbattere fuori a calci nel sedere” e, “piuttosto sovente schiaffi sonori, pizzicotti e strattonamenti”.       Proprio la sistematicità del comportamento violento, sia verbale che fisico, ha indotto il Giudice delle Indagini Preliminari ad adottare il provvedimento di sospensione dal servizio per la durata di un anno per le due indagate.

    Il clima di quotidiana violenza ha creato gravi disagi a gran parte degli alunni  per alcuni dei quali si è reso necessario chiedere l’aiuto di uno psicologo. Tale circostanza ci è stata riferita dai legali Armodio Migali ed Eliana Corapi che difendono un gruppo di genitori. I predetti legali hanno inoltre manifestato la loro incredulità per come un episodio di tale gravità venga da molti sottovalutato, anche da parte di soggetti appartenenti al mondo della scuola,  che non hanno esitato a contattare alcuni genitori nel tentativo di ridimensionare le accuse.

    “La scuola, – si legge in una nota dei legali delle famiglie –  subito dopo la famiglia, è il principale luogo di socializzazione e formazione della personalità del bambino e del preadolescente. Il suo compito fondamentale è fornire gli strumenti necessari per crescere culturalmente, psicologicamente e socialmente e affinché tutto ciò sia perseguito è necessario che il percorso scolastico non sia ostacolato da esperienze negative che possano contrastare il compito primario della scuola, impedendo di attingere a quanto essa è in grado di dare ai suoi fruitori”

    La violenza fisica ma anche verbale è quanto di piu’ traumatico possa subire un bambino       soprattutto se proviene da soggetti che egli vede quotidianamente e nei confronti dei quali si era naturalmente rapportato con affetto e desiderio di protezione.

    Ovviamente sarà l’autorità giudiziaria a verificare la responsabilità delle indagate ma la tutela dei minori, a prescindere dalla vicenda della scuola di San Sostene, resta un tema, dicono gli avvocati difensori delle famiglie dei piccoli, che non può essere trascurato.

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

    Più informazioni su