Derby, Dionigi: ‘Sarà sfida al primo gol, senza troppi tatticismi’

L’ex allenatore di Reggina e Catanzaro, bandiera amaranto da calciatore: «A livello di organico il Catanzaro ha qualcosa in più. Gara spartiacque per chi perde»

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    di Gianfranco Giovene 

    C’è chi il derby lo ha giocato con entrambe le maglie andando sempre a segno come Bianchimano, chi si affaccia alla sua prima volta come Di Livio, e chi invece ormai ci ha fatto il callo come Maita. C’è chi da giocatore ha vestito la casacca giallorossa e ora fa il team manager per gli amaranto come Patti, ma anche catanzaresi di nascita a guardia della porta reggina – Guarna – reggini di nascita nelle fila catanzaresi – Figliomeni e Statella – e catanzaresi d’adozione mancati come Doumbia. Sarà un derby di intrecci quello di sabato al “Granillo”, una partita che si preannuncia pirotecnica e che molto potrebbe valere per il cammino futuro in campionato. Chi non sarà sul campo – ma giura già di non perdersela in tv – è un altro doppio ex della saga: Davide Dionigi, acclamato re amaranto da calciatore, poi allenatore in entrambe le piazze. «Mi aspetto una partita spettacolare – ha detto alla vigilia, ai microfoni di CatanzaroInforma – entrambe le squadre giocheranno a viso aperto e considerato il dna dei due tecnici e dei due gruppi non penso ci saranno troppi tatticismi». 

    COSI’ UGUALI, COSI’ DIVERSI – Pronto a godersela, insomma. E nell’attesa non si sottrae dallo snocciolare punti di forza e differenze tra le due avversarie. «Il Catanzaro ha dalla sua un fattore importante che è il lavorare da un anno insieme: la base è solida – ha detto – e il livello di conoscenza tra i singoli è ovviamente più alto. La Reggina ha però fatto presto a trovare un’identità ben precisa: è una squadra che oggi ha dimostrato di essere un pizzico più continua dei giallorossi ed un esempio sono proprio le partite in trasferta. Laddove le aquile hanno mostrato qualche lacuna e perso – ha sottolineato Dionigi – gli amaranto hanno invece tenuto botta e pareggiato, anche contro compagini di valore». Organici di livello altissimo, «frutto di investimenti importanti da ambo le parti», ma per l’allenatore «sono forse le aquile ad avere una marcia in più rispetto a tutti, come la Ternana». 

    «SFIDA AL PRIMO GOL» – Sarà una sfilata di stelle in uno stadio-bolgia ed è ovvio in queste occasioni che «chi riuscirà a segnare per primo avrà in tasca un vantaggio non indifferente». «Una sfida al primo gol – ha analizzato l’ex punta amaranto – Tatticamente le due squadre giocano con sistemi di base abbastanza simili ma con concetti diversi: due giochi che vanno entrambi ad imbuto perché Toscano schiera il trequartista mentre Auteri un tridente stretto, due moduli speculari che tendono ad andare molto per vie centrali». In quella zona di campo, per Dionigi, si deciderà la gara: «Ci saranno tanti uomo contro uomo e anche sugli esterni prevedo tanti duelli accessi – ha detto – Le scelte di formazione saranno in questo senso fondamentali e Toscano ci perde un po’ dovendo rinunciare all’equilibrio di Garufo per Rolando». Probabile che l’aggressività alta sul portatore sia una delle chiavi privilegiate in casa amaranto per cercare di mettere in difficoltà il possesso continuo degli uomini di Auteri.

    PROTAGONISTI – Arduo, in un contesto così, sbilanciarsi su risultato e uomo partita. Dionigi dribbla con eleganza il primo piano ma sul secondo affonda sicuro. «Sponda Reggina direi uno tra Sounas, Corazza o Bellomo anche se quello che ha fatto davvero la differenza a Reggio è per ora il gioco corale. Per il Catanzaro il tridente offensivo in blocco, magari proprio Fischnaller che per primo ho lanciato in B qualche anno fa e che ora trovo cresciuto esponenzialmente in continuità soprattutto caratteriale». Di certo protagonista sarà il pubblico con il pienone dei tifosi di casa e l’esodo giallorosso in trasferta. Roba da far tremare le gambe? Macché. «A questi livelli si può perdere per problemi tattici o per una giornata storta, ma certo non per le pressioni esterne che invece caricano – ha chiosato Dionigi – Al di là del calendario penso che la gara di domani sia un importante spartiacque: non tanto per chi vince ma soprattutto per chi perde. Il contraccolpo potrebbe pesare tanto».

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