FI: ‘Prendiamo atto che Cz da Vivere ha cambiato idea su Abramo’

E’ giusto sottolineare la positività del Comune di Catanzaro in materia di bilancio e di conti, ma farlo a poche ore dal pronunciamento della Corte dei Conti, con accenti di criminalizzazione per un’Amministrazione consorella, ci pare onestamente inopportuno

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    Non è stata certo una lezione di stile, ma assomiglia molto di più ad una velenosa ripicca, la nota con cui il gruppo di Catanzaro da Vivere esulta per la bocciatura del piano di rientro del Comune di Cosenza, guidato da Mario Occhiuto, un sindaco che fino a prova contraria è dello stesso schieramento che governa il Comune di Catanzaro. Una “tafazzata” perché tutti sanno l’origine della prima candidatura a sindaco di Occhiuto e la condivisione del suo progetto per quasi tutta la prima legislatura da parte del “gruppo Gentile”, riferimento “ideologico” degli amici di Catanzaro da Vivere, con assunzioni di responsabilità in prima persona. E’ giusto sottolineare la positività del Comune di Catanzaro in materia di bilancio e di conti, ma farlo a poche ore dal pronunciamento della Corte dei Conti, con accenti di criminalizzazione per un’Amministrazione consorella, ci pare onestamente inopportuno e ci sembra anzi l’esaltazione del campanilismo e della frammentazione del centrodestra.

    Prendiamo atto con piacere che a più di due anni dall’elezione del sindaco Abramo gli esponenti di Catanzaro da Vivere hanno cambiato opinione nei confronti dell’attuale primo cittadino. Forza Italia ricorda l’enorme difficoltà a chiudere l’accordo elettorale sul nome di Sergio Abramo, sul quale il gruppo di riferimento degli amici Aiello ed Esposito aveva alzato un veto praticamente invalicabile. Se oggi ne tessono le lodi, non può che farci piacere. Noi invitiamo tutti alla moderazione e ai giudizi equilibrati, mettendo da parte tifoserie più o meno interessate, evitando di accodarsi alla controinformazione che vorrebbe demolire un’esperienza amministrativa importante e significativa. Occorrono valutazioni serene, tenendo conto che i debiti del Comune di Cosenza, ereditati da Occhiuto, sono passati da 376 milioni del 2011 a 123 del 2018. Gli sforzi di ripiano delle “voragini” del passato sono stati evidentemente ritenuti insufficienti, ma niente può appannare gli innegabili risultati ottenuti in materia di ambiente, vivibilità e cultura. Vanno valorizzate tutte le esperienze positive del centrodestra, quella di Catanzaro e quella di Cosenza, con le contrapposizioni e le vendette postume non si va da nessuna parte.

    Il Gruppo Consiliare e gli Assessori Comunali di Forza Italia

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