Fi: ‘Abramo su Occhiuto non ha pubblicamente ritrattato’

I consiglieri e assessori di Forza Italia replicano a Catanzaro da Vivere. 'Ad aver perso una occasione per tacere sono loro'

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    Se c’è qualcuno che ancora una volta ha perso una buona occasione per tacere questa è proprio Catanzaro Da Vivere. Lo scrive in una nota Il gruppo consiliare di Forza Italia consiglieri comunali e assessori Infatti nel maldestro tentativo di colpire il leader di Forza Italia Mimmo Tallini, in realtà devastano l’immagine del sindaco Abramo, al quale – prima degli altri – dovrebbero chiedere conto dell’incondizionato sostegno alla candidatura di Mario Occhiuto alla presidenza della Regione. C’erano quattromila, forse cinquemila persone all’Agroalimentare di Lamezia Terme quando Sergio Abramo, in un discorso ispirato e carico di passione– disse testualmente: “Nessun passo indietro sulla mia decisione di sostenere Mario Occhiuto per la presidenza della Regione. Si tratta di portare avanti una candidatura che tiene conto di tutti i migliori amministratori della Calabria e stiamo insieme per portare avanti un progetto di sviluppo”.

    “Credo che questa – aggiunse Abramo – sia la cosa più bella che stia accadendo in questa campagna elettorale. Non un uomo al comando, ma una squadra di amministratori che hanno già dimostrato di saper fare bene il loro lavoro”.
    A noi non risulta che Sergio Abramo abbia cambiato opinione. Sicuramente non ha ritrattato pubblicamente quel suo atto di fedeltà al progetto di Mario Occhiuto, né esiste – a quanto ci risulta – una sua richiesta di candidatura che risulterebbe ben strana alla luce della dichiarazione fatta all’Agroalimentare di Lamezia Terme. Abbiamo contezza, anzi, di vari incontri tenuti dal sindaco Abramo con il suo collega di Cosenza allo scopo di preparare un progetto di sviluppo per la Regione.
    E poi, se oggi, come pare, il gruppo di Catanzaro da Vivere privilegerebbe un’opzione Abramo alla presidenza della Regione, farebbe un colossale torto al suo leader, il senatore Piero Aiello, che non ha mai fatto mistero – almeno lui – di puntare a questo riconoscimento.
    E’ molto sospetto l’incondizionato sostegno del gruppo consiliare di Catanzaro da Vivere all’ipotesi Abramo. Si spiega probabilmente per gli straboccanti spazi di potere di cui questa lista civica, senza alcun riferimento di partito, si è appropriata in maniera del tutto sproporzionata al suo reale peso politico ed elettorale.
    Noi pensiamo che il centrodestra ha ben governato, a Catanzaro come a Cosenza, dove il gruppo Gentile ha condiviso buona parte della prima legislatura di Occhiuto. Una lettura più serena ed equilibrata della sentenza della Corte dei Conti farà giustizia delle reali responsabilità del debito accumulato da quel Comune ben prima del 2011.
    Forza Italia ha firmato tutti i successi elettorali di Abramo, anche quando quest’ultimo ha tenuto a sottolineare la sua lontananza dai partiti e dalla politica. Questo non significa che non si possano sottolineare limiti nell’azione amministrativa, senza correre il rischio di incappare nel reato di lesa maestà.
    Noi siamo stati lineari, costruendo pazientemente le vittorie al Comune e alla Provincia, senza chiedere nulla di più di quello che era dovuto al partito trainante della coalizione.
    Siamo stati lineari anche nel sostenere la candidatura di Mario Occhiuto alla presidenza della Regione in una visione globale della Calabria, mettendo al bando i campanilismi. D’altro canto, appare strana l’accusa di cosentinità che ci viene rivolta da un gruppo politico che pende dalle labbra della potente famiglia Gentile. Che non ci risulta abbia dimora a san Leonardo oppure a Pontepiccolo di Catanzaro.

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