L’omaggio ai Caduti della Grande guerra e alle forze armate a Borgia

Anche nel Comune del Catanzarese guidato da Elisabeth Sacco una toccante cerimonia 

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    Anche il Comune di Borgia nel giorno dedicato all’Unità nazionale rende omaggio ai Caduti della Grande Guerra e celebra le Forze Armate con una toccante cerimonia. Dopo il raduno nei pressi della sede municipale, il corteo aperto dalla banda e dalle autorità militari e civili – con in testa il sindaco Elisabeth Sacco e gli assessori Leonardo Maiuolo, Irene Cristofaro, Virginia Amato e Giuseppe Zaccone – si è diretto verso il Duomo dove si è tenuta la Santa Messa, al termine della quale si è svolta la celebrazione presso il Monumento dei Caduti in Piazza Ortona.

    Il sindaco Sacco nel rendere onore ai caduti, ha prima di tutto voluto salutare le Autorità Militari, le Autorità Civili e Religiose presenti, il mondo delle Associazioni, l’Associazione Nazionale Polizia di Stato, l’Associazione Nazionale Carabinieri e la Protezione Civile “che è qui insieme a noi e saluto tutti voi. Ringrazio anche la Banda che ci ha onorato della sua presenza, come ogni anno, i ragazzi che sono qui presenti, il mondo della scuola, grazie anche alla Dirigente – ha esordito il primo cittadino -.Una ricorrenza annuale che però deve rimanere nei nostri cuori, ogni giorno.

    Ogni giorno, per evitare che ciò che è successo e che il loro sacrificio sia stato vano. Ogni giorno, soprattutto quest’anno dove i valori della democrazia vengono messi sempre più duramente alla prova. Allora qual è il nostro compito? Il nostro compito è quello di mantenere vivo il ricordo e trasmetterlo alle generazioni future in modo che gli errori che sono stati commessi non si ripetano perché, diceva prima Don Raffaele molto bene: – il grande valore, la grande libertà è la pace – che ci hanno donato con la loro vita. Quando la Prima Guerra è finita si pensava che il peggio fosse alle spalle, invece da lì in poi forse si è vissuto il ventennio più buio della Nostra storia e la paura che abbiamo ogni tanto è che questo periodo buio possa ritornare. Sta a noi fare in modo che questo non succeda più: nei piccoli gesti quotidiani, nel mantenere vivi quelli che sono i Diritti fondamentali della Nostra Costituzione e quindi la Libertà, il Diritto alla Democrazia che oggi sembra scontato perché Noi viviamo in Democrazia ma molto spesso non sappiamo questa Democrazia com’è stata possibile e quanti sacrifici ci vogliono per mantenerla ogni giorno. Sacrifici che compiono quotidianamente le Forze Armate, le donne e gli uomini che tutti i giorni indossano una Divisa come una seconda pelle e si armano di quell’amore incondizionato che diceva prima proprio Don Raffaele, quell’amore dato a tutti noi, alle Istituzioni e a tutti i cittadini senza chiedere nulla in cambio.

    Purtroppo quest’anno diversi componenti delle Forze Armate, mi riferisco ai Poliziotti e al Carabiniere, hanno perso la vita nell’esercizio delle proprie funzioni, sembra una cosa lontana da noi e invece è una cosa che dovrebbe colpirci e farci riflettere perché se il compito della Politica è quello di dare alle Forze Armate tutti i mezzi necessari per poterci difendere e poter garantire il Diritto alla Sicurezza, il compito dei cittadini è quello di stare vicino alle Forze Armate, di proteggerle a loro volta.

    Perché tutti insieme dobbiamo fare rete – ha concluso il sindaco – dobbiamo fare scudo e far sì che quel principio di democrazia prevalga su tutto: sulla paura del diverso che poi fa compiere anche gesti di razzismo che non ci possiamo permettere ormai nel 2020. Quindi la politica non può e non deve mai pensare di poter utilizzare le Forze Armate per raggiungere i propri obiettivi perché quello poi vorrebbe dire far cessare uno Stato di Diritto e tornare indietro di oltre 50 anni. Noi abbiamo il dovere di onorarli tutti i giorni e di mantenere vivi quelli che sono i Principi saldi della Costituzione. Li dobbiamo ringraziare per il lavoro che svolgono quotidianamente e per la tutela di ognuno di noi. Viva l’Italia. Viva le Forze Armate. Viva Borgia. Grazie”.

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