Chiusura Imperiale, esercenti: ‘Il centro storico non è morto’

Ci capita spesso, non solo nei fine settimana, di registrare il pieno di prenotazioni a dimostrazione che non è vero che il centro storico è abbandonato e desertificato

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    Riceviamo e pubblichiamo

    Nel leggere alcuni commenti riguardo alla notizia della paventata chiusura dello storico Bar Imperiale su Corso Mazzini, noi esercenti del centro storico non possiamo esimerci dall’esprimere la nostra posizione che vuole essere allo stesso tempo critica e costruttiva. Al di là delle motivazioni personali che hanno indotto i gestori dell’Imperiale a lasciare, dispiace, infatti, constatare, anche in questo caso, quanto il disfattismo e il lamentarsi sempre e comunque, il più delle volte fine a stesso, producano solo degli effetti negativi per l’immagine della città. Il passaparola negativo finisce solo per alimentare il malessere generale e per oscurare quanto di buono si sta facendo per rilanciare l’economia nel cuore della città. La crisi dei centri storici riguarda un po’ tutte le città italiane, ma Catanzaro, non si sa perché, deve sempre soffrire della sindrome del brutto anatroccolo. Perché non pensare allora a capovolgere una volta per tutte questa visione pessimista e a cambiare la mentalità? E’ vero, è un periodo storicamente difficile che vede alcune attività chiudere i battenti; è vero, esiste un problema di caro fitti su cui bisogna far partire una riflessione; ma al contempo sono tanti, specialmente giovani, che con sacrifici e passione stanno investendo nel centro storico, e non solo. Ogni mattina, ci rimbocchiamo le maniche, alziamo la saracinesca e pensiamo a come poter soddisfare i bisogni dei clienti facendo i conti con le difficili leggi del mercato. Ci sono diverse attività nel campo della somministrazione di alimenti e bevande che con un’offerta innovativa, di qualità e al passo coi tempi, hanno attirato l’attenzione e la curiosità di tanti clienti. Ci capita spesso, non solo nei fine settimana, di registrare il pieno di prenotazioni a dimostrazione che non è vero che il centro storico è abbandonato e desertificato, anzi può e deve continuare a rappresentare il luogo di incontro privilegiato per i catanzaresi.

    Gli sforzi dei privati non bastano da soli, c’é bisogno che le istituzioni facciano sempre di più. Eppure non possiamo nascondere il fatto che ​ l’amministrazione comunale sia un interlocutore presente e disponibile al confronto. Solo con spirito propositivo si può davvero fare rete, siamo stanchi di assistere alla rincorsa a chi getta più fango sulla città e, di conseguenza, anche su tutti noi operatori commerciali. E’ un pessimo esempio di marketing che non ci porterà da nessuna parte e contribuirà a far parlare di Catanzaro solo nel peggiore dei modi. Rafforzare un’idea positiva ma veritiera del centro storico siamo certi che non potrà far altro che aiutare il processo produttivo.​

    Il centro storico non è morto, ma vive una nuova vita.

     

    Andrea Calabrese – Brese Pub

    Ivan Procopio – Gelateria Amedeo

    Raffaele Talotta – Bar Comunale

    Michele Giglio – Fazzari’s 18 / Basho​

    Francesco Passafaro – Teatro Comunale

    Mirko Cicco – Pizzeria Il Golosone

    Antonio Catanzariti – Pizzeria Chiricó​

    Carlo Dolce – Ristorante Opera

    Antonio Tassone – Panificio Tassone

    Pietro Mungo – Tiny House

    Massimo Esposito – Foyer Lounge Bar

    Danilo Rotundo – Wasabi’s City

    Nicola Merante – Bar Il Cavatore

    Sandro Laugelli – Feel Cocktail Bar

    Massimiliano Cajazzo – Corto Maltese

    Silvano Vignola – Mallard Pub

    Paolo Consolo – Don Giovanni

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