Aggredì gestore pub: condannato a due anni e sei mesi

Il giovane è tornato in libertà. Si è concluso oggi il procedimento con rito abbreviato davanti al gup Battaglia

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    Di Antonio Capria

    E’ stato condannato a due anni e sei mesi ma è tornato in libertà il giovane egiziano che nel gennaio scorso aggredì Andrea Calabrese, gestore del pub-pizzeria “Brese” situato nel centro storico. Si è concluso oggi il procedimento con rito abbreviato davanti al gup Battaglia a carico di Ibrahim Shata, il 20enne accusato di tentata rapina aggravata e lesioni ai danni del giovane imprenditore.

    L’egiziano, infatti, nella notte tra il 19 e il 20 gennaio scorsi, con il volto coperto da un passamontagna, attese Calabrese fuori dal suo locale dopo la chiusura, intorno alle 2 di notte, sorprendendolo mentre era accovacciato nell’atto di gonfiare uno pneumatico della sua auto, trovato sgonfio pochi istanti prima. A quel punto la violenta aggressione, ripresa dalle telecamere di sorveglianza del locale.

    Il giovane colpì Calabrese alla testa con una bottiglia di vetro, intimandogli con le minacce di consegnarli l’incasso della giornata, “Dammi i soldi o ti ammazzo”, e tentando di colpirlo con più fendenti al petto e ai fianchi.

    L’egiziano non riuscì nel suo intento grazie alla prontezza e all’abilità di Calabrese che riuscì a schivare i colpi e a disarmarlo, e poi a sfilargli il passamontagna, riconoscendolo, avendo l’aggressore lavorato in prova per alcuni giorni nella sua pizzeria. Calabrese finì quindi in ospedale, dove i sanitari gli riscontrarono un trauma cranico con 6 giorni di prognosi, l’aggressore fu individuato alcuni giorni dopo dai carabinieri e posto ai domiciliari. Dopo che il pm Pasquale Mandolfino aveva chiesto la condanna a quattro anni di carcere, il gup, presidente Antonio Battaglia, ha condannato Shata, difeso dall’avvocato Gioconda Soluri, a due anni e sei mesi di reclusione con sospensione condizionale della pena, revocando la misura cautelare.

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