La proposta: ‘Il Comune investa in modo organico sul Gutenberg’

La lancia Dino Vitale nel corso della presentazione del libro ‘Nel cuore della città’ di Antonella Aletta. Una ricerca sul centro storico cittadino. Con diverse sorprese

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    Di Laura Cimino

    Un centro storico cittadino tra sofferenze ma anche sorprese. Laboratorio di una ricerca approfondita che lo mette a nudo. E che chiede, e ci chiede, se questo scrigno della città dal passato importante, fuori dai miti e dalle nostalgie, possa guardare al futuro fino a essere laboratorio di rigenerazione urbana. E’ il libro ‘Nel cuore della città’, approfondito lavoro della professoressa Antonella Aletta, docente di Filosofia e Storia al liceo scientifico Siciliani di Catanzaro.

    Una ricerca effettuata da gennaio a maggio del 2017 con ‘incursioni’ anche nel 2018, un libro pieno di dati importanti, estrapolati dall’Istat, insieme al comitato scientifico della fondazione Città solidale onlus, con la quale la professoressa Aletta collabora dal 1999.

    Si tratta di 170 interviste con schema prestabilito che hanno indagato sull’attualità di una città svuotata negli ultimi anni da uffici e sedi istituzionali importanti, una città che già Emilia Zinzi, come ha precisato l’architetto docente Francesca Ferraro nel corso della presentazione, aveva raccontato come ‘fuori dal suo centro vitale’, per via di edilizia, morfologia, urbanistica. E problematiche di mobilità che non riescono a ricucire quartieri scollegati tra loro.

    Spopolamento. Immigrazione. Povertà. Criminalità. Criticità e opportunità. Valorizzazione del centro storico sono i punti della ricerca su Catanzaro a cui hanno collaborato attivamente il professore di Sociologia Charlie Barnao dell’università Magna Graecia di Catanzaro con interviste realizzate dai giovani volontari in Servizio civile nazionale: William Aiello, Filomena Cavigliano, Debora Paonessa, Raffaele Pullano, Serena Tavano e Ilenia Viscomi.

    Nel corso della presentazione, un importante momento per dialogare sulla città e i sui problemi, non è sfuggita la proposta forte, dal punto di vista culturale, lanciata dal presidente di Gutenberg Calabria Dino Vitale: ‘Gutenberg deve diventare patrimonio di tutti – ha detto Vitale – e facciamo questa proposta al Comune, che investa su questo grande patrimonio culturale in modo organico, come Mantova fa con la sua letteratura o come qualsiasi città del Nord investirebbe al massimo su un progetto come questo, facendolo proprio.

    Propongo inoltre di organizzare, magari al Comunale, un grande convegno culturale sulla città, unendo tutte le associazioni che sono tante e di spessore, perché la cultura nel capoluogo si fa, ma non si fa sistema’. ‘Questo libro costruito con intelligenza – ha detto ancora Vitale – apre spiragli e ci aiuta a mettere ordine nel nostro sentimento collettivo sulla città, unendo dati statitstici inoppugnabili e dall’altra parte la percezioni di essi attraverso tante interviste a chi vive il centro storico. Da cittadini comuni, a giornalisti, amministratori, a persone incontrate al bar’.

    La professoressa Aletta ha spiegato nei dettagli la ricerca portata avanti. In una città morfologicamente molto particolare, dove ‘bisogna volerci venire’ perchè non di passaggio. Importanti i contributi alla discussione venuti da Anna Leporati Serrao dell’associazione Gutenberg Calabria che ha moderato l’incontro e da Elena Bova presidente di Italia Nostra Catanzaro. ‘Una città piena di particolarità – ha ricordato tra le altre cose Elena Bova – che Gissing definì ‘progressista’ nel suo voler ‘rompere’ e allargare’, nel demolire verso il nuovo, e che oggi nel suo continuare ad essere arroccata e quindi ‘difficile’ deve sapere e potere diventare di nuovo attrattiva e ripopolata anche magari l’apporto dell’università in centro’.

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