Arancia meccanica e omertà, ecco cosa può accadere durante la movida

Odio razziale ma non solo nei fatti raccontati nell’ordinanza emessa a carico di Cimino e Lombardo per il pestaggio di uno straniero LA NOSTRA NOTIZIA DI SABATO

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    di Giulia Zampina

    Sono 12 le pagine che compongono l’ordinanza di custodia cautelare emessa a carico di Giovanni Cimino, catanzarese di 23 anni e Christian Marco Lombardo di 28 anni, firmata dal Gip Barbara Sacca’. Dodici pagine che descrivono gli atteggiamenti   da  arancia meccanica che i due avrebbero messo in atto nei confronti di un giovane straniero colpendolo e ferendolo con un bicchiere rotto e con una bottiglia. Il 19 ottobre il giovane stava incolpevolmente bevendo con alcuni amici quando Cimino e Lombardo hanno iniziato ad insultarlo dicendo frasi del tipo “noi moriamo di fame e tu ti prendi 40 euro al giorno negro di (…) ora ce li ridarai”.

    Il giovane straniero vistosi in pericolo scappa verso un altro locale ma viene raggiunto dai due che iniziano a picchiarlo anche quando è a terra già senza forze, con una bottiglia di vetro e un bicchiere da cocktail.

    Ad accorgersi di quanto stava accadendo un carabiniere libero dal servizio che avvicinatosi ha immediatamente chiamato i soccorsi e la centrale operativa del 113. A quel punto giunti sul posto i poliziotti della Squadra Volanti, agli ordini del vicequestore Giacomo Cimarrusti, si sono trovati davanti un muro di omertà da parte degli altri presenti.

    La sommaria descrizione fatta dal carabiniere dei presunti responsabili e l’approfondita conoscenza del territorio da parte dei poliziotti ha permesso agli agenti di rintracciare uno dei due catanzaresi. Lombardo però ignorando l’alt dei poliziotti prima si è dato alla fuga poi si è costituito al commissariato dicendosi estraneo ai fatti e giustificando la fuga con un attacco di panico.

    Intanto acquisite le immagini da parte della Squadra Volanti , i poliziotti della Squadra mobile, guidata da Alfonso Iadevaia, hanno iniziato a ricostruire i fatti. Il giorno dopo il giovane straniero, ascoltato negli uffici di Polizia, ha riconosciuto dalle foto segnaletiche i due aggressori.

    Vista la pericolosità dei due , protagonisti di diversi episodi volenti nella Movida di Lido, il magistrato non ha avuto dubbi sulla misura da applicare a carico di Lombardo e Cimino, e sabato mattina gli uomini della Questura di Catanzaro guidata da Amalia Di Ruocco hanno fatto scattare le manette ai loro polsi.

    I presunti responsabili , come scritto nel comunicato della Questura, spesso hanno preteso nei locali di Lido di bere senza pagare, provocando poi risse e liti. Ma anche in questo caso l’omertà di molti gestori e clienti ha impedito alle forze dell’ordine di andare fino in fondo lasciandoli così impuniti.

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