Ndrangheta: contestati ad alcuni indagati 4 omicidi

Dell'omicidio di Nicola Lo Bianco, ucciso a Vibo Valentia il 3 maggio 1997, e' accusato Gianfranco Ferrante, in concorso con altre persone. Il movente sarebbe da ricondurre a dissidi in ordine al narcotraffico

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    Quattro omicidi e 3 tentati omicidi sono contestati ad alcune delle persone arrestate stamane dai carabinieri nel blitz disposto dalla Dda di Catanzaro. Degli omicidi di Antonio Lo Giudice e di Roberto Soriano, uccisi a Filandari (VV) il 6 agosto 1996, sono accusati Saverio Razionale e Giuseppe Antonio Accorinti, in concorso con altre persone non identificate. Il duplice omicidio sarebbe stato deciso da Razionale in risposta ad un tentativo di omicidio subito ad opera di Soriano, derivante da dissidi insorti tra il presunto mandante e Giuseppe Mancuso, detto “Mbrogghia”.

    Dell’omicidio di Nicola Lo Bianco, ucciso a Vibo Valentia il 3 maggio 1997, e’ accusato Gianfranco Ferrante, in concorso con altre persone. Il movente sarebbe da ricondurre a dissidi in ordine al narcotraffico. L’omicidio di Alfredo Cracolici , indicato come esponente apicale dell’omonima ‘ndrina, detto “Lele Palermo”, avvenuto a Vallelunga (VV) l’ 8 febbraio 2002, sarebbe invece opera di Antonio Ierulo e Domenico Bonavota, nell’ambito di una strategia espansionistica della cosca Bonavota. I tentati omicidi di Antonio Franze’ e Carmelo Pugliese, avvenuti a Vibo Valentia, rispettivamente il 27 ed il 28 settembre 2017, sarebbero opera di Domenico Macri’ , detto Mommo. Entrambi gli episodi sono stati ricondotti ad uno scontro interno alla “locale” di Vibo Valentia citta’ tra esponenti delle ‘ndrine dei Ranisi e dei Cassarola, alimentato dal tentativo di Macri’ (appartenente ai Ranisi), di assurgere ad un ruolo verticistico. Il tentato omicidio di Alessandro Sicari, avvenuto a Vibo Valentia il 21 gennaio 2018, e’ infine attribuito a Domenico Macri’ e Marco Ferraro che volevano punire la vittima, legata allo stesso contesto criminale, per il furto di una pistola.

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