Gratteri su Repubblica: ‘Al Nord ‘ndrangheta sottovalutata per anni’

Intervista al quotidiano nazionale del procuratore di Catanzaro: Cosa Nostra voleva dettare l'agenda allo Stato scegliendo a viso aperto lo stragismo, la 'ndrangheta invece lo ha condizionato dall'interno

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    “La ‘ndrangheta e’ presente da decenni in tutta Italia e al Nord si comporta esattamente come in Calabria. Ma c’e’ stata un’enorme sottovalutazione. Per troppo tempo, addetti ai lavori, giornalisti, persino magistrati, alcuni in buona altri in cattiva fede, hanno parlato di una mafia di pastori e sequestratori. Non e’ cosi’ almeno dagli anni Settanta”. Cosi’ il procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri, in un’intervista a la Repubblica. “La ‘ndrangheta – spiega il magistrato – e’ un’organizzazione unitaria. Lo hanno stabilito le grandi famiglie nel ’69 a Montalto e sentenze di poco successive lo mettono nero su bianco, ma l’importanza di quella riunione per molto tempo non e’ stata colta. Secondo, la rivoluzione della Santa nel 1970 e’ il vero salto di qualita’”. “Con l’istituzione del grado della Santa all’interno della gerarchia mafiosa – aggiunge -, si rende possibile la doppia affiliazione, alla ‘ndrangheta e alla massoneria deviata: inizia la crescita dell’organizzazione. Cosa Nostra voleva dettare l’agenda allo Stato scegliendo a viso aperto lo stragismo, la ‘ndrangheta invece lo ha condizionato dall’interno”.

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