Imprenditore sposato con donna vicina a cosche:confermata interdittiva

 Troppo alta, secondo i giudici, la permeabilità mafiosa dell’azienda

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    Di Giulia Zampina

    Il Prefetto di Catanzaro ha emesso nei confronti di un’ impresa individuale del Catanzarese l’informazione interdittiva antimafia. L’amministrazione ha desunto il pericolo di infiltrazione mafiosa dai seguenti elementi: l’imprenditore è coniuge della figlia e nipote di due soggetti uccisi nel 2006 nell’ambito di una serie di omicidi perpetrati a ragione del contrasto insorto tra le cosche, inoltre è socio, o comunque ha rivestito posizioni di responsabilità, in diverse società di cui è socia anche la moglie e in una società di cui è socio il cognato a cui è stata applicata la custodia cautelare in carcere per l’ipotesi di reato di cui all’art. 416- bis c.p. Lui stesso è stato rinviato a giudizio per aver concorso, insieme ad altri imputati, a consentire ad alcuni componenti della cosca di eludere le norme in materia di misure di prevenzione patrimoniali, all’uopo adoperandosi nella prestazione di servizi ai villaggi turistici della costa catanzarese in particolare a Squillace.

    Nonostante l’imprenditore abbia sottolineato che non è stato mai condannato per reati ostativi, mentre gli elementi valorizzati dalla Prefettura di Catanzaro sarebbero evanescenti e risalenti nel tempo. Anzi, in più occasioni egli è stato vittima di reati di impronta mafiosa, che ha puntualmente denunciato e che il provvedimento avrebbe pregiudicato economicamente e moralmente il ricorrente, senza la dimostrazione che appartenga a una cosca mafiosa, i giudici del Tar Calabria hanno fatto prevalere la ratio dell’istituto dell’interdittiva antimafia individuata nella salvaguardia dell’ordine pubblico economico, della libera concorrenza tra le imprese e del buon andamento della pubblica amministrazione: compito dell’autorità prefettizia, secondo i magistrati amministrativi, è valutare il rischio che l’attività di impresa possa essere oggetto di infiltrazione mafiosa, in modo concreto ed attuale.

    Nel caso di specie la Prefettura di Catanzaro ha valorizzato una serie di dati altamente significativi del pericolo di infiltrazione criminale. Infatti, a parte il reticolato di rapporti di affinità e cointeressenze economiche con membri della cosca particolarmente allarmanti risultano i dati ricavabili dal procedimento penale iscritto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro. Si tratta, per i magistrati di un chiaro sintomo del pericolo di permeabilità mafiosa.

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