Fede e finanza etica, se ne parla in un incontro all’Immacolata

Dopodomani nell'ambito della rassegna “Maieutiké, tra cielo e terra"

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    Fede e Finanza Etica sono centro della riflessione del quarto incontro di “Maieutiké, tra cielo e terra”. A una lettura superficiale potrebbero apparire concetti distanti: l’una rivolta alla salvezza eterna dell’uomo, l’altra concentrata sui beni terreni. In realtà la Fede chiama a una salvezza piena, che passa attraverso concrete azioni terrene, che includono a pieno titolo la dimensione economica.

     

    Il 9 gennaio prossimo alle ore 18:00 nella Basilica Maria SS. Immacolata, a Catanzaro, ne parleranno Ugo Biggeri, Presidente di Banca Etica Sgr, e Giuseppe Di Francesco, Presidente di Fairtrade Italia. L’incontro sarà presieduto da S.E. Mons. Vincenzo Bertolone e introdotto da Francesco Cicione, CEO di Entopan. A moderare la serata, Don Francesco Brancaccio, Teologo e Responsabile dell’Ufficio Cultura diocesano.

     

    L’evento rientra nella rassegna culturale Maieutikè, promossa congiuntamente dall’Arcidiocesi Metropolitana di Catanzaro-Squillace e da Entopan Smart Networks & Strategies, provider di innovazione che ha sede in Calabria e che dimostra così un impegno non comune nel creare valore per il territorio, non solo in termini economici ma anche in termini culturali. Una reinterpretazione in chiave di social innovation del ruolo dell’impresa, attraverso un esercizio concreto di cittadinanza attiva.

     

    La Fede cristiana chiama a una forte responsabilità verso il prossimo, con inevitabili implicazioni economiche, sociali, finanziarie, imprenditoriali e politiche. L’influsso esercitato dai mercati sul benessere delle persone e delle comunità, rende indispensabile e urgente un orientamento e una regolamentazione su base etica anche delle dinamiche economiche e finanziarie. Continuare a pensare che l’egoismo degli attori economici, mitigato dalla concorrenza, dia luogo a un risultato positivo per la società non ha evitato l’acuirsi delle disuguaglianze economiche e finanziarie su scala globale. È ormai evidente a tutti che le sole leggi di mercato non sono in grado di garantire un efficace contrasto alle distorsioni dettate dalla massimizzazione dei profitti e dalla voracità di parte della classe dirigente, sempre più intenta ad accumulare ricchezza a scapito della quasi totalità della popolazione mondiale.

     

    Di qui il ruolo imprescindibile che può offrire l’insegnamento sociale della Chiesa, fornendo un riferimento certo rivolto al progresso del Bene Comune. È in questa solida cornice che gli operatori dell’economia e della finanza possono elaborare regole e prassi nuove, più eque e inclusive verso quelle donne e quegli uomini “confinati in modo crescente sempre più ai margini se non ad essere esclusi o scartati”, come papa Francesco ha amaramente sottolineato.

    A intervenire su queste tematiche, saranno due dei maggiori protagonisti della significativa affermazione dei temi etici in atto nell’economia italiana.

     

    Ugo Biggeri e Giuseppe Di Francesco illustreranno come le grandi trasformazioni politiche, economiche e tecnologiche che stiamo vivendo, stiano spingendo verso una rivisitazione degli schemi classici che vedevano separate (quando non apertamente in contrasto) iniziative profit e non profit. Aumenta in modo sempre crescente la sensibilità verso l’etica in campo economico, finanziario, aziendale. Si diffonde il sistema delle certificazioni etiche, le banche propongono conti e fondi di investimento cosiddetti “etici”, si sviluppa una “finanza etica “, soprattutto mediante il microcredito e, più in generale, la microfinanza. Questi processi iniziano a generare effetti positivi nella società occidentale e nelle aree meno sviluppate della terra. È indubitabile però un certo abuso dell’aggettivo “etico”. I relatori avranno dunque l’opportunità di stimolare una riflessione sui criteri di discernimento per distinguere una vera e genuina finanza etica da operazioni di facciata, e aiuteranno a comprendere quali scelte finanziarie siano in contrasto alla giustizia e al vero bene della persona umana e quali quelle che mettono al centro le persone e la dignità umana.

     

    Ugo Biggeri è una delle massime autorità in tema di finanza etica, di economia cooperativa e conosce come pochi il settore non profit. Docente di Finanza e Microcredito per lo Sviluppo all’Università di Firenze, ha pubblicato per le Edizioni San Paolo “Il valore dei soldi”, strumento di educazione finanziaria, per analizzare questioni fondamentali in tema di banche, finanza ed economia. Nella veste di Presidente della Fondazione Finanza Etica, promossa da Banca Popolare Etica, ha costituito fondi di garanzia per progetti di microcredito in Italia e si è reso protagonista di interventi nell’azionariato attivo e di campagne di pressione politica rivolte a un’evoluzione in senso etico dell’economia.

     

    Giuseppe Di Francesco porterà la sua esperienza alla guida di Fairtrade Italia, il Consorzio che promuove i valori del commercio equo certificato sul territorio italiano. Fairtrade è il marchio etico più conosciuto al mondo e garantisce il pagamento di un prezzo equo e stabile alle organizzazioni di produttori dei Paesi in via di sviluppo e assicura un margine di guadagno aggiuntivo da investire in progetti di sviluppo a favore delle comunità.

     

    La rassegna culturale Maieutiké si inserisce pienamente nella cornice più ampia dell’Harmonic Innovation, originale paradigma di innovazione sviluppato e promosso da Entopan Smart Nework & Strategies: una evoluzione dell’Open Innovation, volta a favorire progetti di innovazione più attenti alla centralità dell’uomo e agli impatti sociali. L’Harmonic Innovation, ispirandosi a criteri di equità e sostenibilità, costituisce una fertile sintesi tra tecnologia e valori sapienziali, orientando modelli e processi di innovazione verso il progresso della persona umana e del bene comune. Una proposta, al contempo teorica e operativa, che parte dal Mezzogiorno d’Italia e si rivolge all’intero mondo dell’innovazione, per stimolarlo a riscoprire come propri i valori di bontà, utilità, eticità.

     

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