Sersale, la storia esemplare di Marisa Manzini

Il procuratore di Cosenza: 'Contro la 'ndrangheta serve la denuncia'


Se state cercando la storia di una donna esemplare che, con ineffabile coraggio, ha sacrificato se stessa per contrastare le potentissime cosche mafiose del vibonese? Non perdete altro tempo: chiedete del procuratore della Repubblica aggiunto di Cosenza Marisa Manzini.

Il magistrato di origini piemontesi è stata ieri pomeriggio, venerdì 10 gennaio 2020, a Sersale, per presentare, sala consiliare del palazzo comunale, il suo libro: “Fai silenzio ca parrasti assai. Il potere delle parole contro la ‘ndrangheta”. Un titolo più eloquente di mille parole. Il dialetto è quello di Vibo, le parole sono del boss Panteleone Mancuso, le malcelate e reiterate minacce all’indirizzo giudice Marisa Manzini. Risultato? L’effetto opposto: non paura, ma coraggio, non disimpegno, ma azioni edificanti. Ha detto la consulente della Commissione parlamentare antimafia: “ La legge della ‘ndrangheta – ha asserito la Manzini- è il silenzio. Dove c’è la ‘ndrangheta si impone il silenzio. Sono felice di aver trovato il coraggio di parlare, di aver messo nero su bianco su una storia personale che può suscitare interesse. Spero sia da esempio. Ognuno di noi può fare qualcosa contro le mafie nella consapevolezza che la parola è importantissima e la denuncia fa paura alle forze malefiche delle mafie. Serve un cambio di mentalità in Calabria per svelare la cappa di omertà. Tutti devono sapere che si sta male malissimo nelle famiglie di ndrangheta. Ci tengo a precisare che non sono una scrittrice, ma un magistrato che cerca di fare solo il suo dovere.”

Dietro il tavolo dei relatori anche l’onorevole Angela Napoli e monsignore Giuseppe Silvestre. Il presidente dell’associazione “Risveglio ideale” ha esortato i cittadini sersalesi e dei paesi limitrofi a isolare quanti ledono la libertà di cittadini onesti, mentre il docente di teologia dell’Arcidiocesi di Catanzaro – Squillace ha indicato nelle mafie “un disvalore da tenere a distanza perché impoverisce la persona e comunità.”

La manifestazione contro la ‘ndrangheta e per la legalità, cui ha preso parte anche la dirigente scolastica Maria Brutto dell’Istituto comprensivo di Sersale, è stata promossa dalla città di Sersale, primo cittadino Salvatore Torchia, in sinergia con l’associazione culturale Universo Giovani, rappresentata dalla giurista e scrittrice Rita Maria Tulelli, autrice del libro, sempre atema legalità, “L’invisibile mondo di Carlotta”.

Morale: la legalità non è un bene immobile, al contrario la si conquista, la si acquisisce con l’educazione, l’impegno, la testimonianza, l’esempio e con alti valori di riferimento di cui non si può prescindere. Come quelli di Marisa Manzini.

Enzo Bubbo