A Petronà la farmacia spegne 100 candeline

Un secolo d'attività per la farmacia della dottoressa Rosa Anna Capocasale 

Più informazioni su


    11 Gennaio 1920-11 Gennaio 2020: c’era una volta una farmacia in un piccolo paese della provincia di Catanzaro e c’è ancora oggi. Le favole esistono, quella della famiglia Capocasale dura in quel di Petronà da un secolo: un bel traguardo nel campo della sanità. Alle spalle una lunga storia, intessuta da erudizione, idee, etica, passione e impegno. La raccontiamo: lo merita. Dal 1920, quando a Petronà si pronunciano le quattro sillabe della parola farmacia, il pensiero vola subito alla famiglia Capocasale. Cuore e numeri non mentono mai: impossibile non fare dietrologia quando la storia è maestra di vita, quando la medicina è una vocazione che si tramanda nel tempo.

    Le origini dell’operosa attività dei farmacisti Capocasale risalgono ai primi anni del secolo scorso allorché, l’11 Gennaio 1920, il capostipite della famiglia Luciano Capocasale, primo farmacista del paese, mosse i primi passi nella costruzione di un presidio sanitario che associare al solo sostantivo farmacia è riduttivo. Altri tempi, altri luoghi, altri costumi: stessa però l’empatia, stessa l’abnegazione, stesso il cognome. E’ la somma che fa il totale: sono tante le virtù trasmesse di generazione in generazione nella famiglia Capocasale. Dopo il dottore Luciano, è la volta del nipote Alfonso Capocasale (1929-2018). E’ uno dei primi laureati del paese, arriva dalla prestigiosa Università Alma Mater di Bologna e conquista subito la cittadinanza petronese e dei paesi limitrofi per motivazione mista a solida preparazione. Da padre in figlia: se oggi vai in farmacia, trovi la dottoressa Rosa Anna Capocasale.

    Non è una novizia nel campo farmaceutico, possiede studi, volontà, coraggio, serietà di carattere e spirito di intraprendenza. Ama, sin dal 1993, il lavoro che fa e si vede. Non sei solo una farmacia quando l’ospedale più vicino si trova a 60 chilometri, non sei solo una farmacia quando vai oltre l’indicazione del farmaco adatto alla cura. In altre parole: una farmacia di servizio. Non solo: Rosa Anna Capocasale, ben coadiuvata dalla dott.ssa Laura Guzzetti e da Domenico Tirotta, sa come interagire con la numerosa e affezionata utenza, coniugando spiccate competenze a qualità umane.

    Se una farmacia si giudica dallo sguardo delle persone che vi entrano, qui, tra farmaci di tutte le fogge,cimeli e il mobilio di una volta, un continuo andirivieni di cittadini, provenienti da Petronà e non solo, racconta di risposte mai banali alla domanda di salute: così è sempre stato nella sede di via Vittorio Emanuele II, così è ancora oggi in via Nazionale, così forse sarà per sempre. La farmacia Capocasale spegne 100 candeline nel 2020: fuori un paese che non vede l’ora di festeggiare per un luogo che sente proprio, che profuma di identità, che sa di storia e che fa comunità. Farmacia Capocasale: festa al singolare, risvolti plurali. Post scriptum: la farmacia è vitale come l’aria, quando c’è quasi non ci fai caso, quando manca in una comunità se ne avverte l’assenza.

    Enzo Bubbo

    Più informazioni su