Diario elettorale del 24 gennaio

In cauda venenum. Una campagna elettorale con pochi brividi si chiude con un cedimento ai colpi bassi. Domani silenzio elettorale. Ma il diario continua, perché, come la neve, non fa rumore

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    di Lello Nisticò

    Le campagne elettorali hanno questo di bello: cha a un certo punto devono essere chiuse. Questo moto di soddisfazione, che può ingenerare qualche malinteso nei saggi di mente e nei puri di cuore, è da accogliere con comprensione per questa campagna elettorale calabrese, la più noiosa e piatta che si ricordi. Perché avviata per sfinimento, perché subalterna alla più decisiva Emilia-Romagna, perché per nulla incerta nelle previsioni, perché i candidati pur animati da ammirevole volontà, non suscitano particolare appeal. Detto questo, il voto rimane, a dispetto delle apparenze, molto importante. Ci si può solo augurare che il punto più basso delle astensioni si sia raggiunto nel 2014, e che la prima sorpresa venga proprio dalle rilevazioni dei votanti nel corso della giornata di domenica.

    Intanto, un po’ di verve è arrivato proprio sul rush finale. Propiziato da un lato dalla discesa quasi simultanea dei principali attori della politica nazionale. E dall’altro da un certo precipitare degli eventi verso il lato più crudo e terraneo della politica, quello che la fa assomigliare più a un cruento campo di battaglia che a un torneo di bridge. Ieri c’è stato il pronunciamento della Commissione bicamerale antimafia sugli “impresentabili” secondo il codice di autoregolamentazione dei partiti rappresentati nella Commissione. Dei tre elencati in campo nazionale, due sono calabresi: Mimmo Tallini candidato nella lista di Forza Italia “rinviato a giudizio per più fattispecie di corruzione”, Giuseppe Raffa candidato nella lista Santelli presidente “rinviato a giudizio per corruzione in concorso”. Ambedue di centro destra. Pertanto, più che atteso il giudizio della candidata presidente della coalizione, Jole Santelli: «Mimmo Tallini e Giuseppe Raffa sono politici e amministratori integerrimi e puliti, lontani anni luce dai sistemi dell’illegalità. Oggi si stanno difendendo con compostezza e fiducia in giudizi che li vedono coinvolti in situazioni che appaiono francamente marginali e che non avranno difficoltà a chiarire davanti al giudice terzo. Mi dispiace molto dovere constatare, ancora una volta, la scorrettezza del presidente della commissione antimafia Morra, non nuovo ad utilizzare il suo ruolo come una clava da abbattere sulla testa degli avversari politici».

    La stessa Jole Santelli ha dovuto fare i conti con l’uscita estemporanea di un’altra esponente del M5S, la senatrice Bianca Laura Granato che ha avanzato perplessità sulle condizioni di salute della candidata presidente: «Si pone un problema democratico che non è peregrino, fermo restando il rispetto dovuto alla candidata Santelli. Infatti, negli ambienti politici si rincorrono voci di mire di potere e palazzo, all’interno del centrodestra, alle spalle della stessa Santelli. Se queste voci fossero fondate, la collega parlamentare avrebbe tutta la mia solidarietà e vicinanza, ben al di là dell’appartenenza politica e del momento elettorale. Sarebbe giusto che gli elettori calabresi fossero rassicurati sulle condizioni di ciascun candidato governatore della Calabria e che all’interno dei singoli schieramenti non ci fossero atteggiamenti e comportamenti opportunistici a discapito dei rispettivi candidati».

    No comment da parte di Santelli.

    Pippo Callipo, candidato presidente per il centro sinistra, ha seguito il segretario nazionale del Partito democratico nel suo giro di chiusura della campagna elettorale, prima all’Unical e poi a Reggio Calabria. «La grande sfida qui – ha detto il segretario dem – non è la scelta di una nuova giunta regionale, ma la scelta di vivere meglio. Come farlo? Grazie alla grande svolta che Pippo Callipo ci aiutato a costruire. Votate Callipo, non per il bene del Governo o della sinistra, ma per il bene della Calabria. ci sono tanti problemi e questi problemi che creano paure, ma per il futuro le dobbiamo guardare negli occhi e risolverle. La destra non risolverà mai i problemi della Calabria perché vive grazie a quelle.

    Con Pippo Callipo il Pd ha dato un bel messaggio di buona politica, una scelta netta di rinnovamento. Abbiamo scelto una persona libera e autonoma che non prenderà mai ordini da nessuno e opererà per la Calabria. Calabresi dovete evitare di farvi invadere e vendere la regione agli interessi dei politici a Roma e nelle sedi parlamentari.  Il Pd darà forza e autonomia nei prossimi 5 anni di amministrazione che non guarderanno agli interessi della classe politica, bensì ai vostri interessi. Sono ottimista ci sarà un grande risultato».

    Carlo Tansi, candidato per Tesoro Calabria e altre due liste indipendenti, ha avuto uno scambio polemico con il competitor Francesco Aiello, che lo ha descritto come un “candidato virtuale”. «Se io sono un eroe virtuale – ha risposto Tansi – allora lui è un eroe del nulla, un professore ordinario di abusi edilizi, un evanescente esempio di legalità». Tansi, che ha chiuso la campagna elettorale parlando a Lamezia Terme, ha dedicato anche un pensiero a Silvio Berlusconi: «Se Berlusconi scende in Calabria e pensa di risolvere i nostri problemi parlando di bunga bunga noi non siamo di questo parere, noi proponiamo programmi concreti e non vogliamo offendere le donne come ha fatto lui e come ha fatto la Santelli ridendo alla sua battuta. Siamo persone serie che vogliono fare crescere la Calabria con programmi seri». Infine, una promessa: «Se eletto sarò un terremoto, come lo sono stato nella Protezione Civile. Abbatterò il malaffare e sostituirò tutto quel marciume e la burocrazia malata con la meritocrazia e i giovani della Calabria che devono rimanere nella loro terra».

    Francesco Aiello, candidato presidente per l’Alleanza Civica del M5S, ha concluso la campagna elettorale in piazza Kennedy a Cosenza. «La Calabria si svuota – ha detto Alello -. Lo sanno bene i politici di mestiere e i dirigenti “quattro stagioni”, che hanno depositi bancari per le prossime generazioni. Centrodestra e centrosinistra si sono appropriati del nostro vocabolario. Usano sfacciatamente il termine “legalità”, parlano di “riduzione del divario tra Nord e Sud”, assicurano di voler “frenare l’emigrazione” ed esprimono senza vergogna “solidarietà a Nicola Gratteri”. Ma dove sono stati e che cosa hanno fatto?» «Noi – ha aggiunto Aiello – siamo stati sul territorio. Abbiamo ridotto le diseguaglianze con il Reddito di cittadinanza, abbiamo aumentato le pensioni, abbiamo investito sul porto di Gioia Tauro. Abbiamo portato soldi per la sicurezza delle scuole, delle strade e dei ponti, per contrastare il dissesto idrogeologico e favorire l’assunzione dei giovani. Abbiamo presentato circa 1000 denunce all’autorità giudiziaria, intervenendo su gestioni amministrative imbarazzanti, viziose o addirittura marce. Abbiamo proposto leggi per restituire alla sanità calabrese i 2miliardi e 600milioni che il Nord della Lega ci ha sottratto negli ultimi 20 anni. Noi siamo contro le raccomandazioni, la mediocrità, la corruzione, il voto di scambio, gli eroi virtuali. Noi siamo per la meritocrazia. Non è più accettabile tacere davanti alle fughe di nuovi laureati, dei nostri talenti. Vogliamo ridare speranza e fiducia a chi è rimasto in Calabria e a chi ha lasciato affetti e sogni a casa propria».

     

     

     

     

     

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