“Congressi provinciali senza primarie, si riduce la partecipazione”

Elena Bova del Pd di Catanzaro sulle regole stabilite per le elezioni delle assemblee provinciali

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    “Dopo lo tsunami provocato dalle elezioni politiche il Pd calabrese indice i congressi provinciali e regionale. Stabilisce anche le regole secondo le quali quello regionale si terrà con primarie aperte anche agli elettori,quelli provinciali solo agli iscritti. Decisione incomprensibile sul piano politico a quanti ritengono le regole democratiche non soggette a vincoli di opportunità locale, nè a logiche interne,ormai stantie, che riducono la partecipazione e la condivisione. E’ quanto afferma in una nota Elena Bova del Pd di Catanzaro.

    “I congressi, li aspettiamo da tre anni,dovrebbero ridare il partito ai calabresi. Dovrebbero rimettere il Pd a fare politica,a tutto campo,assieme ai cittadini ed ai territori. Dovrebbero fare  uscire il Pd dall’afasia – si legge ancora nella nota -. Afasia post-elettorale inseguendo Grillo per un mese conoscendo da sempre la risposta inscritta nel suo dna,facendosi umiliare per poi arrivare alla soluzione che ci darà un colpo mortale: l’inciucio con Berlusconi. Afasia calabrese su una crisi economica e sociale di portata storica, disoccupazione e l’assenza di lavoro in ogni settore, smantellamento di quel poco di welfare che ci eravamo conquistati,il passaggio alla povertà di tante donne ed uomini che devono negarsi beni primari.Stiamo vivendo il momento più difficile dal dopoguerra e scoppia lo scandalo dei rimborsi elettorali usati per spese personali voluttuarie ed inutili spacciate per attività politica. Il Presidente Scopelliti in questo clima pensa al rimpasto, e noi?.E’ troppo poco per dire qualcosa?Abbiamo già taciuto dopo lo scioglimento del Comune di Reggio Calabria per mafia,oggi,di nuovo sulle prime pagine e le testate nazionali, non è più possibile.Non si può tacere ancora.Si deve difendere la Calabria vera,quella onesta,quella che ha coraggio. Ai congessi dovremo dire le parole mai dette e forse qualcosa d’altro. Dovremmo dire che il Pd è dei suoi elettori,di quanti e sono tanti, hanno votato Grillo perchè non ne possono più del cambiamento declinato come una litania e poi il perenne arrocarsi in postazioni di potere,grandi e piccole,di pochi,sempre più pochi.Il Pd è di quelli che non votano,eppure vivono male,molto male, ma non lo percepiscono come uno strumento di cambiamento – afferma ancora Elena Bova -.  Allora, facciamo pure i congressi avendo imparato, però, la lezione. Il consenso lo percepisci,lo senti camminando per strada,ed è tanto tempo che a poco a poco perdiamo consensi ed elettori. Le primarie aperte,sempre,sono una risorsa ma questa forma partito,in cui la Segreteria nazionale,il Centro del Partito è un potere condizionante  fortissimo che decide per autotutela, non regge più. La sfida ad una partito nuovo il Pd non l’ha ancora vinta, forse non l’ha mai combattuta”.

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