‘Il primo cittadino ha lavorato nell’interesse dell’intera Calabria’

Lo affermano i consiglieri Riccio e Levato, e il presidente Cardamone commentando l'incontro con il sottosegretario alla Giustizia

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     “L’impegno dimostrato dal sindaco Sergio Abramo per risolvere alcuni delicati problemi relativi al Provveditorato per l’Amministrazione penitenziaria calabrese è un segnale di responsabilità nei confronti di tutta la regione”.

    Lo hanno affermato i consiglieri comunali Eugenio Riccio e Luigi Levato e il presidente del Consiglio, Ivan Cardamone, commentando l’esito dell’incontro romano fra il primo cittadino e il sottosegretario alla Giustizia Cosimo Maria Ferri.

    “Abramo si è fatto portavoce  – hanno sottolineato – degli interessi di tutta la Calabria, non soltanto delle esigenze del Capoluogo. Durante il colloquio con il sottosegretario Ferri, infatti, il sindaco non solamente difeso le prerogative di Catanzaro, informando i vertici del Ministero di un eventuale e trasferimento degli uffici dell’Amministrazione penitenziaria regionale da Catanzaro a Lamezia Terme, ma ha anche voluto sottolineare l’altra grave penalizzazione, a carattere calabrese e dunque non limitata solamente al Capoluogo, per la chiusura della Casa circondariale di Lamezia. Nel corso dell’incontro, Abramo ha difeso la necessità di non procedere alla chiusura definitiva del carcere lametino, agendo, così, nel nome di tutti i cittadini dei due centri, dimostrando ancora una volta grande sensibilità istituzionale e, come sempre,  una notevole capacità amministrativa”.

    “La strada per scongiurare ambedue le penalizzazioni è ancora aperta – hanno aggiunto – ma bisogna ringraziare Abramo se gli spiragli positivi aperti in seguito all’incontro con il sottosegretario lasciano ben sperare per il futuro. Siamo sicuri che il prossimo incontro fra il sindaco e il Provveditore Acerra contribuirà a definire nel migliore dei modi la vicenda, aiutando sia Catanzaro che Lamezia a non subire uno smacco fortemente penalizzante per le funzioni direzionali della prima e per le legittime esigenze di organizzazione del comparto giudiziario della seconda”.

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