Catanzaro, Riccio: ‘Freddo polare nelle scuole senza riscaldamenti’

Bambini costretti come pinguini a rimanere con i giubbotti in classe


“Se corre sui social il disappunto di quei genitori che anche stamattina sono stati costretti a lasciare i propri figli a scuola con i termosifoni non funzionanti ed aule gelide ( Lido, Santa Maria e Catanzaro Stadio . . . ), credo siano d’obbligo alcune riflessioni che giustificano la rabbia di molti cittadini/genitori nei confronti di un’Amministrazione comunale assolutamente incapace ‘anche’ a far funzionare i termosifoni delle scuole comunali nei giorni più freddi dell’anno”. Lo dice il consigliere Comunale Eugenio Riccio in un comunicato stampa.

Ma Riccio va con ordine e fa il punto della situazione. “Cosa prevedono la legge ed il buon senso?” si domanda il consigliere:

“Accensione dei termosifoni a far data dal 15 novembre e accensione deve essere preceduta dalla verifica degli impianti termici (caldaie) da ditte e/o tecnici specializzati”. sottolinea. “Cosa ha fatto l’Amministrazione comunale?”, chiede ancora Riccio e si dà anche una risposta puntando il dito contro l’amministrazione: “Non ha rispettato la data del 15 novembre per l’accensione dei termosifoni in molte scuole lasciando i bambini al freddo; non ha fatto nessuna programmazione, prima del 15 novembre, per verificare il corretto funzionamento degli impianti temici da parte di ditte e/o tecnici specializzati; a dicembre inoltrato il Settore Lavori Pubblici del Comune di Catanzaro (su input del sindaco ?), incalzato dalle denunce dei cittadini e del sottoscritto, decide di “lavarsi le mani” del problema delegando la Catanzaro Servizi alla risoluzione della vicenda; nessuna verifica sul corretto funzionamento degli impianti termici è stata effettuata da tecnici e/o ditte specializzate e/o funzionari comunali prima del rientro dalle vacanze di Natale”.

Qual è il risultato di tutto questo? “Mancato funzionamento – scrive Riccio – dei riscaldamenti in molte scuole comunali nei giorni più freddi dell’anno con i bambini trasformati in ‘pinguini’ e cittadini costretti a pagare tasse per avere in cambio servizi che neanche nel Burkina Faso . . . Se appare del tutto evidente l’incapacità di un settore, quello dei lavori pubblici, nel programmare servizi fondamentali per la salute dei bambini, quali il corretto funzionamento dei termosifoni nelle scuole,  è ancor più clamoroso il fatto che il dirigente abbia a disposizione circa 300mila euro per le manutenzioni degli edifici scolastici e ad oggi sembrerebbe non aver speso neanche un euro”.

Riccio allora domanda ancora: “Siamo lontani dalla realtà quando affermiamo che il settore lavori pubblici è oggi privo di guida politica? E non sarebbe forse il caso che Abramo dismettesse ogni tanto i panni da Presidente della Provincia per ritornare a Palazzo de Nobili a fare il Sindaco? Ma Sergio Abramo ha ancora voglia di fare il Sindaco?”