Commissioni, I Quartieri: ‘Scoperchiato il vaso di Pandora’

L'associazione della città di Catanzaro: 'In questa vicenda non ci sono né vincitori né vinti. Certamente non vince la trasparenza'

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“Ed alla fine,  forse, tutto ritorna e si materializza quel clima di ‘arrogante spocchia politica’ che è il must e nel contempo la pietra politica tombale, di questa maggioranza che dice di governare il comune di Catanzaro. Se le notizie di stampa sull’ultima visita a Palazzo dell’Autorità Giudiziaria sul tema – scottante e scottato – delle commissioni consiliari hanno fondamento, allora non si è solo scoperchiato IL Vaso di Pandora, ma in effetti il Vaso si è frantumato. Quello che noi avevamo denunciato nel mese di settembre 2018, oggi si palesa con risvolti ancora più drammatici, perché – se tutto avrà un riscontro – il comune di Catanzaro non era solo un gettonificio ‘consolidato’, ma inverosimilmente anche qualcos’altro… dove il metodo consolidato di bende, prebende, incarichi e postazioni in strutture politiche e di staff non erano e non sono segni autentici di una specie di ‘divinazione’ catanzarese della politica, bensì l’opposto e contrario’. Lo scrive in una nota l’associazione “I Quartieri”.

“Sembrerebbe troppo facile per noi dire: ‘l’avevamo detto!’. Infatti non lo diciamo – si legge nella nota – perché in questa situazione non esce nessuno come vincitore. Siamo tutti vincitori e vinti! Non ha vinto la democrazia e tanto meno ha vinto la trasparenza, quando questa si incaglia su ‘presunti’ verbali di commissione in bianco, dove il colore non è neutro, ma rappresenta il colore più cupo di una gestione allegra e scanzonata, che pensa di avere i Santi in Paradiso e che legittima – con pagine bianche – la certificazione delle presenze, delle assenze e dei rimborsi su un ordine del giorno in commissione a scelta (?). in una specie di probabile e ‘presunto’ reato – politico? – associativo, dove al netto delle possibili responsabilità penali, c’è un offesa alla città tutta in termini di credibilità e di moralità politica.

E’ questo il vero tema. La discriminante che da una parte seppellisce questa esperienza di governo, oggi pure – purtroppo – duplicata alla Provincia e, dall’altra ci offre un parterre politico vecchio e superato nel metodo che valida una rigenerazione cosiddetta giovane, dove superficialità e dubbia capacità politica, si sono palesate nel peggiore dei modi, non essendo riusciti a dimostrare una bilocazione diffusa, che spiegherebbe il tutto…

Si spiega il silenzio del sindaco Abramo, la sua funzionale distrazione politica nella vicenda delle commissioni – LA COMMISSIONGATE – fatto assolutamente insolito per come conosciamo il primo cittadino di Catanzaro. Lo stesso silenzio – degli innocenti (?) – sullo stato dell’arte dello stadio Ceravolo, sull’ipotesi del secondo centro di raccolta della Sieco nel sito Comalca e, perché no, il silenzio infastidito sui finanziamenti alle periferie ed il presunto mecenatismo – unico punto del Consiglio Comunale del 13 settembre 2018 – sulla progettualità cosiddetta privata di Corvo-Aranceto. Insomma silenzio, quasi claustrale al netto delle cadute di stile nei corridoi del Palazzo, dove alcune considerazioni gratuite vengono sentite e soprattutto…ascoltate!

Noi l’abbiamo già detto e lo ripetiamo, questo centrodestra a Catanzaro non ci piace, per come non ci piace contestualmente il centrosinistra. Non ci piace in termini definitivi questo metodo e pensiamo che un passo di lato sarebbe nuova linfa per la città capoluogo. C’è una nuova primavera che si annuncia, dove la duplicazione non avrà cittadinanza e soprattutto dove la città saprà parlare e dovrà sapere – domani – partecipare”.

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