Diario elettorale del 16 gennaio

In cui si rende conto di come il bon ton elettorale diminuisca progressivamente man mano che ci avvicina alla data delle votazioni


di Lello Nisticò

Il bon ton tra gli schieramenti e i candidati ha un andamento inversamente proporzionale all’avvicinarsi della data di voto. Sono poche le certezze in politica ma su questa Muzio Scevola avrebbe avuto una chance in più a mantenere la mano fresca come una rosa.

Non per partito preso, ma per pura coincidenza temporale esemplifichiamo con quanto Matteo Salvini, leader della Lega, tanto per dare tono al suo arrivo a Lamezia Terme, ha diramato in mattinata: «In Calabria il PD e i Grillini prenderanno una lezione dai cittadini che si ricorderanno per i prossimi vent’anni. Callipo si vergogna di essere sostenuto dal PD, mentre Zingaretti cerca di rivendicare la scelta di Callipo. C’è un po’ di confusione da quelle parti.  Come può un imprenditore farsi sostenere dal partito delle tasse e della burocrazia, un partito che ha contribuito al disastro della sanità e dell’economia calabrese?».

 A domanda Pippo Callipo, candidato presidente per il centro sinistra, risponde: «Orgoglioso della scelta di coraggio fatta da Zingaretti. Io non ho mai avuto cariche politiche, il centrodestra invece è in mano a chi ha governato per decenni spolpando la Calabria. Al suo posto (al posto di Salvini, ndr) io mi vergognerei dei lupi travestiti da agnelli che ci sono nelle liste del centrodestra, mi vergognerei dei transfughi e dei vecchi marpioni che si vantano di essere votati da decenni e hanno spolpato la Calabria, mi vergognerei di chi pretende di accaparrarsi assessorati ancora prima delle elezioni, mi vergognerei di certi candidati della Lega divenuti noti alle cronache nazionali non certo per le loro virtù politiche e culturali. Io non ho nulla di cui vergognarmi, mi vergogno solo dei politici che stringono patti scellerati con la ‘ndrangheta pur di conquistare posizioni di potere. Suggerirei al signor Salvini e ai suoi seguaci calabresi di leggere attentamente le parole appassionate di Nino de Masi. Non passa giorno in cui i calabresi non siano costretti a scoprire quanto certi sistemi criminali siano penetrati fin dentro il cuore dello Stato. Continuare a girarci dall’altra parte di fronte a tanta protervia significa negare il futuro ai nostri figli e ai nostri nipoti. Dopo una vita di lavoro potevo starmene tranquillo e invece ho scelto di mettere a disposizione la mia storia e la mia esperienza per cambiare la Calabria. Altri, come Salvini, vivono di politica e hanno la necessità di conquistare consenso su territori che fino a ieri hanno insultato e che oggi vogliono depredare per farne una pedina nel loro scacchiere politico».

Tanto per guardarsi a vista con il competitor alleato, era in Calabria anche la presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni. Parlando a Crotone, tra l’altro ha detto in tema di infrastrutture: «Non sono d’accordo quando il Presidente Conte dice di essere contento per aver destinato il 34 per cento della spesa infrastrutturale al Sud. Io penso che il Sud abbia un ritardo tale che si debba arrivare al 50 per cento. Le regioni meridionali hanno bisogno di colmare una distanza che impedisce a questi territori di competere ad armi pari e la Calabria, tra tutti questi territori, è quella messa peggio».

Oggi è stata giornata di confronti diretti tra i candidati. O meglio, ci hanno tentato i rettori delle università calabresi a Rende e il Quarto settore a Catanzaro, ma ci sono riusciti a metà. All’Unical non si è presentata Jole Santelli, candidata presidente per il centro destra, per una forte raucedine. Non ha voluto fare mancare il suo pensiero su università e innovazione, affidandolo a un messaggio: «Gli atenei rivestono un ruolo prezioso nella promozione dello sviluppo culturale ed economico della Calabria, per questo l’integrazione tra Università e Regione deve diventare un valore irrinunciabile per produrre innovazione e sviluppo e consentire di costruire legami sociali, favorendo l’incontro tra soggetti diversi su interessi comuni.

Sosteniamo le eccellenze, le nostre menti: sui cambiamenti climatici e sulla salvaguardia ambientale, con le facoltà di Fisica, di Ingegneria, di Scienze della Terra. Lo sviluppo culturale, economico e sociale possono trovare slancio nel Turismo e nei Beni Culturali, che oggi hanno necessità di un approccio più “aziendale” oltre che conservativo. Per quanto riguarda i settori più strettamente tecnologici, l’innovazione, penso a Gioia Tauro sempre nell’idea della Calabria come centro del Mediterraneo, si può favorire anche l’internazionalizzazione verso i paesi del bacino del Mediterraneo».

Callipo, Tansi e Aiello invece hanno potuto esprimere direttamente il loro pensiero, rispondendo alle sollecitazioni dei rappresentanti del mondo accademico, introdotti dai saluti del rettore Nicola Nicola Leone. 
Nel pomeriggio solo Tansi e Aiello hanno risposto all’invito del Forum del Quarto settore che ha voluto manifestare le sue istanze in un incontro nella sala consiliare della Provincia di Catanzaro, cui ha partecipato anche il presidente e sindaco Sergio Abramo. 

Carlo Tansi, candidato presidente per Tesoro Calabria, in giornata si era voluto soffermare già sul tema della Sanità: «Il risultato, dopo anni di commissariamento e polemiche, è che non è stata riordinata la rete ospedaliera, non è stato risanato il debito sanitario, non è stata contrastata l’emigrazione sanitaria, non è stata contrastata l’emigrazione professionale, non è stata migliorata la qualità dell’assistenza sanitaria e dei servizi sociali. È stata tolta ai calabresi la capacità di gestire il proprio sistema sanitario. Cruciale è la selezione della classe dirigente: i ruoli di responsabilità devono essere occupati per merito conclamato, niente affiliazioni o infiltrazioni politiche. Consentire ai cittadini di curarsi a casa loro non è solo un modo per risparmiare e rendere efficiente il sistema, ma è anche e soprattutto un modo per rendere le cure più umane, più tollerate. I tempi sono maturi per una profonda, moderna, innovativa e complessiva riforma del sistema sanitario regionale. Porrò questi temi in cima a tutte le priorità».   

Francesco Aiello, candidato presidente per Alleanza Civica M5S Calabria Civica, deve sostenere un doppio lavorio. Oltre che diffondere le sue idee sulle politiche regionali, deve affrontare una sorta di fronda interna particolarmente spinosa dalle parti del senatore Nicola Morra. In sua difesa è scesa tra l’altro l’eurodeputata Laura Ferrara: «Francesco Aiello – ha scritto sulla sua pagina Facebook – è il candidato dei 5S. Non ci sono indagini a suo carico, né precedenti penali. Il senatore Nicola Morra non dovrebbe usare il proprio ruolo e la visibilità che quella carica gli attribuisce, per portare avanti lotte intestine e distruggere il Movimento 5 stelle in Calabria. Continuando con una stigmatizzazione becera, si offende non soltanto il M5s ma tutto il territorio calabrese, al quale – così ragionando- non si concede nessuna possibilità di riscatto». È atteso per sabato a Lamezia Luigi Di Maio. Il capo politico è reduce da diversi briefing su temi di guerra. Se pensava di variare registro scendendo in Calabria, ha pensato male.