Diario elettorale del 17 gennaio

Mentre Salvini ruba la scena a Santelli, Callipo vuol prendere il toro per le corna, Aiello fa lezione di turismo e Tansi sa cosa fare in caso di terremoto

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di Lello Nisticò

Il giorno elettorale più temuto dai politici scaramantici se n’è andato. Al di qua del bene e del male, è stata la giornata di Matteo Salvini in Calabria, toccando a distanza di poche ore i due maggiori poli di attrazione che la regione ha offerto negli ultimi due anni: a Catanzaro l’incontro con il procuratore Gratteri, e poi a Riace il duello a distanza con l’ex sindaco Lucano. Tra i due, la passeggiata con il sindaco Abramo sotto la frescura dei quercioli di Villa Trieste, la designazione ad amministrazione modello, l’indicazione del mancato candidato governatore come valido amministratore.

Il capo della Lega ha pertanto avuto occasione di molto esternare. Due sembrano essere i passaggi politicamente significativi: «Della Calabria non interessa a nessuno? Forse agli altri, a me sì. Ero qui ieri e sono qui anche oggi. E tornerò la settimana prossima. Io parlo del gemellaggio tra le due Reggio, Calabria ed Emilia, perché’ la ‘ndrangheta purtroppo si è infiltrata ovunque. Le televisioni e i grandi giornali si occupano dell’Emilia-Romagna perché lì la sinistra governa da 50 anni. Però oggi io non farei sette incontri in Calabria se non credessi che il voto qui è fondamentale anche per mandare a casa un Governo che sta attaccato alla poltrona».

E l’altro, innocente ammissione di una strategia di “accompagnamento”: «Ci vogliono politici calabresi che usano bene i soldi e le norme a disposizione: se non usi bene i soldi che ti arrivano e accumuli tre miliardi di euro di buchi in sanità, io fossi in uno del Pd avrei vergogna a farmi vedere in giro per la Calabria. Però, fortunatamente i cittadini votano tra una settimana, e sarà un voto storico perché’ la Lega non si è mai presentata in Regione Calabria ma adesso ci saremo finalmente. Chiederemo consigli agli altri governatori, a Zaia, Fedriga, Fontana, Tesei, Borgonzoni, vedremo di avere una squadra. La forza della Lega è che gli amministratori della Lega fanno parte di una squadra. La Calabria non sarà sola ma farà parte di una squadra».

Anche se Jole Santelli non si è fatta sentire, perché ancora alle prese con una forte raucedine, il principale azionista della coalizione l’ha ben rappresentata.

Il competitor Pippo Callipo, candidato presidente per il centrosinistra, è stato impegnato in montagna. Prima in Sila Grande, dove ha visitato gli impianti di Lorica, rivendicando un ruolo decisivo della dorsale interna ai fini del turismo fonte di profitto consapevole. In serata a Castrovillari, in compagnia del sindaco Mimmo Lo Polito e della sottosegretaria allo Sviluppo economico Alessia Morani. «Mi rimproverano di non essere un politico – ha detto l’imprenditore – ma per guidare la Calabria ci vuole un tipo pratico che sappia prendere il toro per le corna. Abbiamo grandi possibilità ma abbiamo necessità di una rivoluzione. Assessori e consiglieri regionali devono essere al servizio dei cittadini. Io sono un uomo libero, i partiti che mi sostengono non mi impongono nulla e non ho compari da sistemare. Voglio solo ridare voce, libertà e dignità ai calabresi».

Francesco Aiello, candidato presidente per l’Alleanza civica dei 5Stelle, forse perché è in avvicinamento il capo politico Di Maio, non ha dovuto controbattere al fuoco amico delle retrovie grilline in preda allo scontento dell’inverno. Per cui si è dedicato a quanto più gli si confà. Nello specifico, l’economia applicata al turismo: «In questi anni ci si è concentrati solo e male sulla promozione, e per nulla sulla gestione del settore turistico. La Calabria non è uno spot, il turismo in Calabria deve prendere un’unica e sola direzione che è quella esperienziale. Non si genera turismo andando a Spoleto per farsi autopromozione, non si fa turismo spendendo milioni di euro per far venire in Calabria buyer tedeschi senza una messa a sistema dell’offerta. Chi ha governato la Calabria fino ad oggi ha fallito, ha dimostrato ampiamente di non conoscere questo settore e soprattutto di non saperlo gestire. serve una governance operativa, più che politica; da qui si può riuscire a posizionare la Calabria in uno scenario internazionale. Bisogna gestire l’offerta e i flussi turistici distribuendoli in tutto il territorio secondo le vocazioni, garantendo il “valore” della destinazione nel mercato. Garanzie che devono necessariamente provenire dall’Ente regionale i cui investimenti devono andare innanzitutto verso una migliore fruibilità delle destinazioni, quindi ripensare la mobilità interna alla Calabria e quella in prossimità delle destinazioni turistiche, rendere fruibili le aree interne e i borghi con reti stradali e mezzi pubblici moderni, puntare su flussi turistici sostenibili e responsabili, garantire dignità alle professioni del turismo, evitare l’abusivismo nelle attività vocate all’accoglienza».

Anche Carlo Tansi, candidato presidente per Tesoro Calabria, ha preferito inoltrarsi in terreno a lui confacente, spinto anche dalla stretta attualità, il sisma di magnitudo 4 registrato nella Presila catanzarese: «Abbiamo un unico grande alleato per non morire di terremoto: la prevenzione. Come insegnano giapponesi e americani, ci si può difendere semplicemente costruendo case capaci di resistere ai terremoti. In altre parti del mondo il rischio sismico, grazie alla tecnologia e al rispetto delle norme tecniche per le costruzioni, è stato quasi completamente sconfitto. La prevenzione del rischio sismico è un tema che deve riguardare sia gli edifici pubblici (scuole, ospedali) ed infrastrutture (strade e ferrovie), e sia edifici privati. Gli studi fatti sui terremoti che hanno colpito l’Italia negli ultimi anni, hanno permesso di capire che in Italia il rischio sismico dipende dalle cattive prassi costruttive che rendono eccessivamente vulnerabili le nostre abitazioni anche di fronte a terremoti di magnitudo non elevata. Molti edifici in Calabria sono vulnerabili perché non sono state rispettate le regole dell’arte del costruire. La scienza – continua Tansi, di professione geologo – oggi offre tutti i mezzi per costruire o adeguare le case in grado di resistere ai terremoti, anche molto forti. Oggi migliorare il comportamento delle nostre abitazioni in caso di terremoto è facilissimo: con nuovi interventi, qualsiasi costruzione esistente può essere “adeguata sismicamente”, cioè rinforzata con materiali e criteri molto innovativi. Lo Stato ogni anno stanzia attraverso il dipartimento della Protezione Civile nazionale ingenti somme da destinare proprio al miglioramento sismico degli edifici privati ma la Calabria, malgrado l’elevata sismicità, non riesce ad utilizzarle perché la Regione è stata finora sempre molto lenta ed incapace nel controllare le domande dei privati. Se sarò eletto una delle mie prime azioni di governo sarà proprio quella di formare un gruppo di esperti capaci di individuare le azioni opportune per mettere a frutto tutte le risorse economiche indirizzate ad abbattere la vulnerabilità sismica degli edifici privati».

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