Io Resto in Calabria entra in scena foto

Prima uscita pubblica di Pippo Callipo a Catanzaro dopo la sconfitta elettorale: "Faremo opposizione chiara e costruttiva"

di Lello Nisticò

La prima iniziativa pubblica di Filippo Callipo è andata in scena nella saletta dell’Arca Enel dedicata a un grande della scena teatrale calabrese, Nino Gemelli, intitolata troppo scopertamente “Entriamo in scena” per pensare a una pura casualità. Ciò, naturalmente non vuol dire che Callipo e Francesco Pitaro, il candidato catanzarese eletto di Io Resto in Calabria che ha organizzato l’incontro, vogliono entrare a far parte della compagnia di giro che pratica il vituperato “teatrino della politica”. Le intenzioni sono ben altre. Callipo non fa mistero di essere rimasto deluso dal mancato accoglimento dell’opportunità da lui offerta di un radicale cambiamento delle cose calabresi.

«Evidentemente – ha riassunto – non sono stato convincente». Niente male, si può fare qualcosa di buono anche dall’opposizione. Che Callipo definisce da subito convinta ma non preconcetta, tale da cogliere le cose positive che verranno da Santelli e squadra al seguito, di cui ha già avuto modo di apprezzare le prime mosse, ovvero la nomina dei due primi assessori, Sergio Di Caprio per l’Ambiente e Sandra Savaglio per l’Università e la Ricerca. D’altra parte, lo aveva anticipato lui medesimo che, in caso di vittoria, avrebbe scelto sicuramente la competenza tecnica a scapito del peso elettorale. Sull’unico punto di dissidio, al momento, con la vincitrice, sulla sua asserita volontà di dedicare solo tre giorni a settimana al governo in house della Calabria, l’industriale si è detto sicuro essersi trattato di una battuta estemporanea da parte della governatrice. Da industriale di rango, sa quanto sia importante governare i processi avendo cognizione diretta e continuata dei problemi. «Sarà un’opposizione costruttiva», ha assicurato Callipo, che ha gettato un dardo anche nel futuro politico del movimento di cui è ideatore e propulsore. Su sollecitazione anche di Mario Deonofrio e di Danilo Ferrara, due candidati non eletti ma presenti all’incontro, IRIC tenterà di radicarsi nel territorio e strutturarsi con una sua organizzazione, anche in vista delle prossime elezioni comunali sparse un po’ per la Calabria. La campagna elettorale, finita male, è però servita a Callipo per conoscere a fondo il territorio calabrese, che ha paragonato a un arcipelago di molte isole, ciascuna con una sua problematica. Fare sintesi delle diverse criticità agendo da tramite tra esigenze dei diversi territori e istituzione regionale sarà il compito dei quattro consiglieri, che, Callipo compreso, tenteranno di coinvolgere i cinque rappresentanti del Partito democratico, con il quale cresce comunque l’affinità, testimoniata dal continuato feeling con il segretario nazionale Zingaretti con il quale i contatti permangono proficui.

Francesco Pitaro, giovane ma affermato avvocato amministrativista tra i più in vista nel Foro di Catanzaro, promotore e anima per anni dell’associazione Il Pungolo – un nome un programma – ha sintetizzato la sconfitta dell’opzione Callipo in cinque sei punti essenziali: la tardiva candidatura di Callipo, non certo per colpa sua; una campagna elettorale troppo breve; una legge elettorale non soddisfacente poiché non contempla il voto disgiunto; la corsa solitaria e autopunitiva di Carlo Tansi e dei 5 Stelle; l’applicazione ferrea della regola non scritta dell’alternanza al governo regionale che fa il paio con l’esperienza non esaltante di Oliverio; le pesanti truppe messe in campo dal centro destra per riconquistare il potere regionale. Ciononostante, il successo è arrivato comunque. Un risultato che ha sfiorato l’8 per cento e quattro consiglieri eletti, uno in meno del Pd, consentono a IRIC di guardare con sufficiente ottimismo al futuro, soprattutto per quanto riguarda le prospettive dell’area centrale della Calabria, comprendente le province di Catanzaro Vibo e Crotone, la circoscrizione in cui Pitaro è stato eletto. Con una felice concomitanza, l’elezione di ben sei consiglieri provenienti da Catanzaro provincia. Cose che insieme comportano un impegno e un vantaggio, se sfruttato, nella consapevolezza che lo sviluppo dell’area centrale della Calabria comporta lo sviluppo dell’intera regione, come la rinascita di Catanzaro capoluogo è condizione propedeutica all’esigenza di avere un capoluogo regionale all’altezza delle funzioni demandategli. Proposte concrete: arrivare in tempi brevi all’unificazione delle due Aziende ospedaliere catanzaresi, invertire le sorti dell’ospedale di Lamezia Terme che sta subendo uno smantellamento indecente, terminare la Trasversale delle Serre, arrivare al collegamento veloce Catanzaro-Crotone, dare impulso a Tropea capitale italiana della Cultura 2021.

La chiusa è affidata a Pippo Callipo che, dopo un’ode alla meritocrazia, «parola scomparsa dal vocabolario politico calabrese», lancia un messaggio di pace: «Santelli non è nemico da abbattere, ma amico da aiutare». Ma siamo ancora agli inizi del percorso. Già il 10 marzo, data presumibile del primo Consiglio, si potrà fare una verifica delle buone intenzioni. Da ambo le parti.