Calabresi fuori regione, Rauti (Lega): “La nostra proposta era di monitorare i rientri”

Il vice coordinatore nazionale agli Enti Locali della Lega ha affrontato molte tematiche afferenti la Calabria

Proposte economiche per il comparto del commercio e dell’artigianato, un’analisi su come la Calabria ha reagito all’emergenza Coronavirus, la prima esperienza politica in Consiglio e Giunta, la questione dei calabresi confinati fuori regione: sono questi i temi affrontati in un’intervista con Walter Rauti, vice coordinatore nazionale agli Enti Locali della Lega.
Per il Carroccio calabrese, commercianti ed artigiani devono essere in grado di far ripartire le attività grazie, ma devono avere la possibilità di riaccendere questo “motore”, grazie alla «benzina, soldi reali» messi a disposizione dalla Regione, «affinchè questo periodo di astinenza lavorativa non si traduca in un periodo di crisi di liquidità»: è questa la «proposta in termini di azione a fondo perduto» esplicata da Rauti.

«La Calabria – ha dichiarato il vice coordinatore nazionale – si è presentata a questa pandemia globale impreparata per colpa dei dieci anni di commissariamento, un sistema sanitario non pronto ad affrontare un’emergenza come quella che ha messo in difficoltà i sistemi sanitari migliori d’Italia. Per il momento possiamo dire che ci è andata abbastanza bene, il lockdown nazionale ha permesso anche alla regione Calabria di non subire un innalzamento dal punto di vista statistico di numero di contagi».
Come noto, la Lega è entrata per la prima volta in Consiglio Regionale con quattro consiglieri – Raso, Mancuso, Minasi e Molinaro – e un rappresentante in Giunta, Ninò Spirlì, che riveste l’incarico di vicepresidente dell’Esecutivo e di assessore. «C’è una prima fase di adattamento – ha dichiarato Rauti – dove con una buona dose di collaborazione stiamo cercando sin da subito di dare risposte ai calabresi, seppur con uno stile tanto gestionale che comunicativo che è diverso».

Per quanto concerne la situazione che stanno vivendo tanti calabresi che vivono fuori regione e che, al momento, non vi possono far ritorno poiché è in vigore un’ordinanza regionale che “chiude” il territorio, Rauti ha così risposto: «Un mese fa il segretario regionale della Lega in Calabria (Cristian Invernizzi n.d.r.) aveva posto il problema del chiudere i confini regionali senza istituire un nucleo che potesse monitorare ed osservare le situazioni extra-regionali. Quello che la Lega proponeva era di istituire, semplicemente, un meccanismo per censire, dopo un mese, monitorare i rientri, o per lo meno valutare un sostegno economico».