Consiglio regionale. Linee di programma per Santelli e linee di febbre per la maggioranza

Domani in discussione il programma di governo e l’istituzione di una nuova Commissione. I pareri contrapposti dei capigruppo di FdI Filippo Pietropaolo e di DP Giuseppe Aieta

Non sarà Tilde Minasi, capogruppo della Lega al Consiglio regionale, a svolgere la relazione sulle modifiche al regolamento interno che ridisegna le Commissioni permanenti, inserita al punto 3 dell’ordine del giorno dei lavori d’Aula il cui inizio è previsto per le 12,30 di domani a Palazzo Campanella. Poiché il gruppo più convinto dell’iniziativa è quello di Forza Italia, sarà proprio il capogruppo azzurro Giovanni Arruzzolo a prendersi l’onere di relazionare su un provvedimento che già preliminarmente ha suscitato polemiche, addirittura oscurando il punto politicamente più significativo, ovvero la lettura da parre della presidente Jole Santelli delle “Linee programmatiche” valide per l’intero ciclo di governo. L’istituzione di una nuova Commissione capace di ben nove materie tra le quali l’Agricoltura, sarà votata sulla base di una proposta di legge firmata dai tre capogruppo, Arruzzolo per FI, Minasi per Lega, Filippo Pietropaolo per FdI. Gli ultimi due, però, avrebbero voluto che della eventuale nuova Commissione si discutesse più in là, dopo l’emergenza sanitaria in atto. Anche per chiarire fino in fondo quali competenze affidare alla nuova Commissione, se privilegiare i Fondi europei, come avrebbe voluto Fdi, oppure l’Agricoltura, secondo i desideri della Lega. Alla fine, si arriverà al compromesso tessuto con perseveranza da Domenico Tallini.

“Il presidente – ci dice Filippo Pietropaolo, capogruppo di Fratelli d’Italia – ha svolto uno studio comparativo sull’ordinamento delle Commissioni nelle altre Regioni. In molte, anche di dimensioni maggiori della Calabria, come Puglia e Campania, gli organismi consiliari sono proprio 6, con una distribuzione di materie analoghe a quella da noi proposta. Il presidente ha portato lo studio nella penultima capigruppo. I colleghi dell’opposizione ci hanno già espresso parere negativo. Ma secondo noi è la strada giusta per equilibrare il peso delle Commissioni. D’altra parte, c’era l’esigenza da me sollecitata, che gli Affari UE avessero un peso maggiore rispetto al passato. Si è optato, anziché istituire una Commissione esclusiva Affari UE, di mantenere gli Affari europei nella Seconda Commissione, che ha il Bilancio e la Programmazione, l’industria e l’artigianato, essendo utile accorparli per evidente sintonia. E si è scorporato dalla Seconda le altre attività, alleggerendola e traferendo alcune competenze insieme all’Agricoltura, come Bonifiche, Sport, Turismo e altro, scomponendo le Attività produttive. Niente di più – riassume Pietropaolo – niente di meno”.

La questione è più complicata, a sentire le minoranze che, come si legge in una nota firmata dai capogruppo di Pd Domenico Bevacqua, IRiC Pippo Callipo, Democratici e Progressisti Giuseppe Aieta e Misto Francesco Pitaro, hanno “sancito una chiara unità politica sui temi e i problemi che interessano i calabresi e abbiamo deciso di proseguire nel metodo dell’approfondimento comune, senza concedere sconti al preoccupante dilettantismo che la Giunta regionale, in questo pur breve periodo, ha già ampiamente dimostrato”.

“In realtà – dice a Catanzaroinforma Giuseppe Aieta, capogruppo di DP – questo Consiglio si terrà per la richiesta pressante delle minoranze che hanno richiesto più volte alla presidente Santelli di presentare le Linee programmatiche che in questa fase sono un punto di partenza per gestire non solo l’emergenza ma anche il futuro. Al momento non possiamo esprimerci perché non ci è dato sapere il contenuto delle linee che per prassi consolidata tutti i presidenti hanno sempre anticipato al Consiglio. In più ci sembra inopportuno costituire una nuova Commissione. È lampante come questa serva solo ai fini della quadratura del cerchio nella maggioranza e non per le reali esigenze regionali. Se si tratta di una Commissione sull’Agricoltura, questa è già materia trattata dalla Seconda Commissione. Lo stesso è per i Fondi europei. Un cattivo segnale per l’opinione pubblica che non capisce il motivo di una nuova Commissione consiliare. Un doppione non solo inutile ma finanche dannoso sul piano dell’immagine e sull’aggravio del bilancio del Consiglio, venendo a costare qualcosa come mezzo milione di euro nei cinque anni. L’unica cosa chiara è che serve solo a puntellare il già precario equilibrio politico all’interno della maggioranza, nella quale serpeggiano frizioni allo stato sottotraccia. Ma l’insistenza a istituire la Commissione è indice del disagio esistente, che la costituzione della Giunta non ha lenito, anzi ha acuito. Tra l’altro anche per questo motivo è venuto meno tutto il lavoro delle Commissioni che a ben quattro mesi dal voto non sono costituite né tantomeno operanti. Il Consiglio per questo non sta svolgendo pienamente la sua funzione, in attesa che si risolvano gli equilibri interni alla maggioranza. Qualora il Consiglio – conclude Aieta – accolga la proposta istitutiva della nuova Commissione, si dovrà procedere poi alla designazione delle presidenze e dei componenti, aggiungendo tempo al tempo”.

Insomma, la terza riunione d’Aula della XI legislatura si presenta densa di tensioni, non solo nella normale dialettica maggioranza – opposizione. Prosegue infatti il lavorio interno alla maggioranza. Anche a voler dare per certa l’istituzione della nuova Commissione, Agricoltura e tutto il resto, non è assodato che a presiederla possa essere il candidato designato dalla Lega, Pietro Molinaro, che deve ancora affrontare il vaglio della giunta per le elezioni sul ricorso presentato dal primo dei non eletti della Lega. Né le questioni aperte si esauriscono qui. C’è il nodo della Terza Commissione, Sanità, cui aspirano due consiglieri medico: Domenico Giannetta di Forza Italia che ha finanche rinunciato al seggio alla Camera lasciato libero da Jole Santelli, e Sinibaldo Esposito di Casa della Libertà, ancora non premiata da nessun riconoscimento istituzionale. Per ovviare si cerca di dirottare l’attenzione di Esposito sulla vecchia Quinta Commissione, che diventerebbe la Sesta secondo la nomenclatura aggiornata dalla riforma del regolamento, ampliando le sue competenze: Istruzione, Ricerca, Cultura, Emigrazione, Pari Opportunità